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Attualità

L’obbligo riguarderà solo le spese sostenute nel 2024, si tratta quindi di una retroattività limitata. Giorgetti, la replica “Io difendo gli interessi dell’Italia”

lunedì 13 maggio 2024


Pasqualina Ciancio



fonte Shutterstock

Se n’è parlato tanto negli ultimi giorni e alla fine è stato bollinato (ha passato il vaglio della Ragioneria Generale di Stato) l’emendamento presentato dal Governo lo scorso 10 maggio. L’emendamento al disegno di legge di conversione del Decreto Taglia Cessioni (decreto-legge n. 39/2024 recante misure urgenti in materia di agevolazioni fiscali) prevede secondo quanto dichiarato dal ministro Giorgetti settimana scorsa la possibilità di spalmare i crediti del superbonus su 10 anni. 

Rate in 10 anni riguarderanno 12 miliardi di detrazioni

L’opzione che riguarda la detraibilità dei crediti per spese dovute al Superbonus in 10 anni andrà a riguardare quasi 12 miliardi tra il 2024 e il 2025. Il dato è presente all’interno della relazione tecnica all’emendamento del governo al decreto superbonus. Si legge nella relazione che: “Ai fini della stima sono stati considerati l’ammontare di detrazioni fruibili per l’anno 2024 pari a circa 6.211 milioni di euro e per l’anno 2025 pari a circa 5.780 milioni di euro, scontati nelle previsioni di bilancio”

La novità non riguarda solo il Superbonus ma si applica anche alle spese di sismabonus, normalmente ripartite su cinque anni, e a quelle collegate al bonus barriere architettoniche.

Contributi a fondo perduto per sisma e onlus

L’emendamento prevede l’istituzione di due fondi:

  • uno da 35 milioni per il 2025 per gli interventi di riqualificazione nelle aree interessate dalla ricostruzione nei territori colpiti dal sisma;
  • l’altro da 100 milioni per il 2025 la riqualificazione energetica e strutturale realizzata dagli enti del terzo settore, dalle Onlus, dalle organizzazioni di volontariato e dalle associazioni di promozione sociale.

Compensazione: dal 2025 stop per banche e assicurazioni

Per le banche dal 2025 non è più possibile compensare i crediti del Superbonus con debiti previdenziali. La norma, che vale anche per gli istituti finanziari, non tocca invece le persone fisiche.

Prevista anche una norma anti-usura. Banche, assicurazioni e intermediari che abbiano acquistato i crediti a un corrispettivo inferiore al 75% a partire dall’anno 2025 dovranno applicare a queste rate la ripartizione in sei quote annuali di pari importo: le rate dei crediti risultanti dalla nuova ripartizione non possono essere cedute ad altri soggetti, oppure ulteriormente ripartite. La norma vale, però, solo per i crediti con codice identificativo, quindi generati a partire da maggio del 2022.

I controlli dei comuni

Come già anticipato nei giorni scorsi, è stata confermata l’idea di estendere ai comuni le verifiche relative ad abusi non solo relative al Superbonus ma a tutte le agevolazioni edilizie. Nel momento in cui l’amministrazione rileva frodi edilizie parte la segnalazione agli uffici della Guardia di finanza e dell’Agenzia delle Entrate. Ai Comuni viene riconosciuta una percentuale del 50% sul totale riscosso.

Bonus ristrutturazioni

Una novità importante arriva sul bonus ristrutturazioni utilizzato per la riqualificazione degli immobili. A partire dal 2028 sarà tagliato al 30%, mentre attualmente è al 50 per cento.

 

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