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Jesi – Sarà una scuola in legno votata alla sostenibilità ambientale e al risparmio energetico, con impianto fotovoltaico e solare termico, una struttura semplice a misura di bambino, in grado di coniugare la familiarità dell’ambiente domestico e spazi scolastici luminosi e interattivi.

Le aree esterne, quando non saranno impegnate nelle attività educative, saranno a servizio della comunità, per l’organizzazione di eventi o iniziative di quartiere.

E’ stato presentato ieri mattina alla cittadinanza, dall’Amministrazione comunale e dallo studio di Milano che ha definito gli spazi, il progetto del Nuovo Polo per l’infanzia 0-6 anni in via del Verziere, che dopo la demolizione dell’ex Crt, prenderà forma nel Parco della Magione che ospitava il vecchio Centro radiotrasmittente utilizzato fino ai tempi della guerra.

Sono 540 i giorni di lavoro preventivati a partire dallo scorso novembre, la consegna è prevista per l’estate 2025.

Un progetto inserito nel Programma triennale dei lavori pubblici 2022-2024 della passata amministrazione, poi ripreso e rivisto dalla nuova Giunta, per una spesa complessiva pari a 2 milioni e 900mila euro, finanziabili con fondi del Pnrr, relativi al potenziamento dell’offerta dei servizi d’istruzione.

«Questa scuola restituirà al quartiere la sua centralità, come spazio di socialità importante e costituisce un nuovo elemento nel sistema città che giocherà una funzione educativa, relazionale e di socializzazione per tutta la comunità», ha evidenziato il sindaco Lorenzo Fiordelmondo nel presentare il progetto.

«Una lotta contro il tempo per la sua realizzazione, dovuta al fatto che siamo stati ammessi al finanziamento del Pnrr solo in un secondo momento e i tempi per la stesura del progetto sono stati più brevi rispetto agli altri Comuni – ha spiegato l’assessora ai lavori pubblici, Valeria Melappioni -. Al centro ci sarà la valorizzazione dello spazio come primo elemento educativo, di apertura alla comunicazione e all’interazione» ha aggiunto, sottolineando che per la gestione della viabilità con l’arrivo della nuova scuola, «aspetteremo innanzitutto la riapertura di Ponte San Carlo prima di parlarne nel dettaglio».

La struttura che prevede la compresenza di nido e materna, rispettivamente per 60 e 75 bambini, garantirà una continuità educativa sulla quale si stanno già formando gli insegnanti che saranno impiegati nel nuovo polo, ha garantito Massimo Fabrizi, il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Federico II, del quale farà parte anche questa scuola.

«Cito solo tre grandi nomi della pedagogia italiana a cui ci siamo ispirati per la progettazione degli spazi di questa nuova struttura – ha spiegato Emanuela Marguccio, assessora ai servizi educativi – Giancarlo Cerini, Maria Montessori e Loris Malagutti. Giancarlo Cerini è stato il primo a promuovere il sistema integrato 0-6 anni per creare un ambiente che avesse una continuità educativa, Maria Montessori concepiva lo spazio della scuola come primo elemento educativo», ha aggiunto, prima di lasciare la parola all’ingegnere del Comune Francesca Mori che ha spiegato le prossime tappe dell’intervento le quali prevedono l’allestimento del cantiere – già in atto – e i sondaggi del terreno.

L’architetto Marco Luigi Oriani della ditta Cml Associati, di Milano, ha parlato delle linee guida che hanno ispirato la progettazione, in prima linea proprio il metodo montessoriano e la necessità di «creare un ponte tra ambiente domestico e vita scolastica, prima tappa del diventare cittadino del mondo, creando spazi accoglienti con colori caldi, ma anche tecnologicamente all’avanguardia, molto luminosi e votati all’interattività».

La realizzazione del nuovo polo per l’infanzia contribuirebbe alla richiesta ricettiva della città soprattutto per quanto riguarda gli asili nido per accedere ai quali c’è sempre una lista d’attesa.

Quattro sono i nidi sotto la gestione comunale, di cui solo uno, il nido Romero, a gestione diretta, gli altri tre convenzionati con il Comune: la Piccola Oasi, il Girotondo e il 44 Gatti. A questi si aggiungono le realtà convenzionate private, come Mago Merlino e Tita e Tabi, strutture che comunque non arrivano a coprire le richieste in esubero. Mentre per le materne la situazione è meno congestionata.



 

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