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Sono cominciati i lavori previsti dal Pnrr nei porti di Napoli e Salerno. Il cantiere più importante, quello che riguarda il rafforzamento della Diga Foranea Duca d’Aosta e che impegna oltre 85 milioni di euro, è già in fase di preparazione avanzata. La dote di 361 milioni di euro portata dal Pnrr ed assegnata all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale dal decreto del ministero delle Infrastrutture n. 330/2021 ha dato vita ad un sistema di ben 10 cantieri. Ricordiamo che i fondi complementari del Pnrr hanno finanziato il sistema della portualità italiana per circa 2,8 miliardi di euro, di cui il 43,1% (per oltre 1,2 miliardi di euro) per tutti i Porti del Sud. Ai porti di Napoli e di Salerno sono stati assegnati 361 milioni di euro, circa un terzo delle risorse complessivamente destinate alle regioni del Sud.

L’avvio dei cantieri è un successo che rivendicano con orgoglio il presidente Andrea Annunziata ed il segretario generale Giuseppe Grimaldi. Nulla era infatti scontato. Basta guardare a quello che è accaduto negli anni precedenti in cui i porti di Napoli e Salerno hanno registrato una incapacità di spesa dovuta alla carenza di idonei progetti e al mancato rispetto dei termini imposti dai programmi di finanziamento. Era accaduto per il Por Fesr che, per il ciclo 2007-13, ha visto la restituzione di oltre 236 milioni di euro su 240 assegnati e per il ciclo 2014-2020 la perdita di oltre 70 milioni di euro su 145 finanziati. Parliamo dunque, per il Pnrr, di un traguardo eccezionale che ha visto un importante sforzo da parte delle numerose società di ingegneria incaricate per approntare i progetti ed impegnate, insieme ai funzionari dell’Area tecnica della Port Autority, ad acquisire i pareri di competenze fino a determinane l’approvazione degli stessi ed il successivo affidamento in appalto. Fino ad oggi tutti i target sono stati rispettati. Affidate le progettazioni, gli appalti e nelle prossime settimane saranno validati quasi tutti i progetti esecutivi per i quali, come dicevamo, si stanno già formando i cantieri.

Per la Campania è arrivata quella svolta attesa da tanti, forse troppi anni. Il rilancio ed il potenziamento delle infrastrutture portuali rappresentano una delle più rilevanti premesse per valorizzare il grande territorio della Zes che, stante il recente sblocco dei finanziamenti da parte del ministro Fitto, attirerà nuove imprese e grandi investimenti. In questo territorio valorizzare in termini trasportistici «l’ultimo miglio» produrrà scenari fino ad oggi inesplorati. Eppure qui in Campania, ove non sono stati assegnati poteri commissariali straordinari a differenza di quello che è accaduto a Genova, sono state portate avanti gare in ossequio alle più restrittive procedure del Codice dei Contratti senza ricorrere a procedure a trattava privata senza bando. Nessuna censura dall’Anac, nessun ricorso. E con queste modalità sono state coinvolte le maggiori imprese di costruzioni e società di ingegneria italiane, molte di queste campane.

Tuttavia non sono mancate criticità, anche importanti, per effetto delle sovrapposizioni operative tra i cantieri e i diversi operatori dei porti; tutte superate o in fase di risoluzione grazie all’attivismo della struttura tecnica della port Autority ed agli sforzi profusi dal segretario generale a cui il presidente ha espresso il «ringraziamento più sentito» per il coordinamento tecnico che ha svolto negli ultimi tre anni. 

Ma cosa portano questi investimenti? Al netto dei benefici che si registreranno ad opere ultimate, la fase di cantierizzazione (che durerà circa tre anni e dovrà necessariamente concludersi nel dicembre 2026) produrrà un’occupazione diretta non inferiore a 900 ed una occupazione nell’indotto locale di oltre 2700 unità. E questi dati sono stati determinati sulla base dei valori minimi obbligatori per le verifiche di congruità della manodopera indicati dal DM 143/2021. Ma la realtà porterà a un impegno di personale tecnico e manodopera molto superiore se si pensa che sono incorso ulteriori cantieri per oltre 140 milioni di euro e che la Port Autority ha candidato ai fondi Fesr 2021-2027 ulteriori 198 milioni di euro. Insomma un dato formidabile per l’occupazione della nostra regione che dovrebbe portare una ventata di positività anche nei sindacati, tenuto conto che solo sui finanziamenti del Pnrr saranno distribuiti nei prossimi tre anni oltre 5,5 milioni di premialità al personale dipendente della Port Autority. 

I piani 

Ma non basta. In questi anni l’Autorità di Sistema Portuale, dopo aver elaborato e portato alla approvazione del Ministero dei Trasporti il Dpss – Il Documento Programmatico di Sistema Portuale, ha lavorato senza sosta per definire i Piani Regolatori Portuali dei Porti di Napoli, Salerno e Castellammare, anche in questo caso con il più ampio coinvolgimento degli stakeholders. Tutto è ormai pronto ed i documenti tecnici sono in fase di invio alle autorità competenti, mettendo fine a una indecorosa condizione che vede per i porti della Campania ancora vigente una pianificazione che risale a 65 anni fa. 



 

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