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Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 121 del 25 maggio 2024 del DPCM 20 maggio 2024, il Governo ha finalmente rimodulato gli incentivi 2024 per l’acquisto di veicoli commerciali a basse emissioni inquinanti, più conosciuti come Ecobonus.
La nuova regolamentazione prende in considerazione tutti i veicoli a prescindere dal tipo di propulsione e riformula gli incentivi a seconda della portata e delle alimentazioni. I commerciali coinvolti sono di categoria N1 (con massa massima non superiore a 3,5 ton) e N2 (con massa massima tra 3,5 e 12 ton), ma solo fino a 7,2 ton. Inoltre, il contributo è esteso anche alle società di noleggio, che potranno perciò scalarlo dal canone mensile.
L’ammontare massimo delle risorse disponibili è di 73 milioni di euro, di cui 20 già previsti dal DPCM 6 aprile 2022 e 53 di risorse non utilizzate nel 2023.

Contributi differenziati disponibili

A decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto, ovvero il 25 maggio 2024, ed entro il 31 dicembre 2024 vengono quindi concessi i contributi per l’acquisto dei veicoli sopra citati, oltre che per gli autoveicoli e i motoveicoli, ovviamente al ricorrere dei requisiti indicati.

In particolare, per l’acquisto dei nuovi veicoli da parte di piccole e medie imprese che esercitino attività̀ di trasporto di cose in conto proprio o in conto terzi, è riconosciuto un contributo differenziato in base alla massa totale a terra e all’alimentazione del veicolo, secondo la tabella qui a fianco.
In generale, dunque, gli incentivi per gli elettrici potranno arrivare fino a 18.000 euro, per ibridi e gas fino a 5.500 euro, per diesel fino a 4.500 euro.

Per ibridi, gas e diesel necessaria rottamazione veicolo equivalente

Per i furgoni ad alimentazioni alternative (CNG-GPL mono e bifuel, Ibrido) e tradizionale, il riconoscimento del contributo è subordinato alla contestuale rottamazione di un veicolo della medesima categoria omologato in una classe fino a Euro 4.

Il 25% riservato all’acquisto di BEV e FCEV

Da sottolineare come una quota pari al 25% delle risorse relative ai veicoli N1 e N2 è riservata ai contributi per l’acquisto di veicoli ad alimentazione esclusivamente elettrica (BEV) e a idrogeno (FCEV).

Sconto sui canoni mensili in caso di noleggio

Nel caso in cui l’acquisto di un BEV o FCEV venga effettuato da una società di noleggio, occorre la presentazione al concessionario di un ordine finalizzato alla stipula di un contratto di noleggio. Il contratto deve essere sottoscritto con una piccola e media impresa (PMI) esercente attività̀ di trasporto di cose in conto proprio o in conto terzi, di durata non inferiore a 3 anni. Il contributo è previsto sotto forma di uno sconto obbligatorio da ripartirsi sui canoni mensili di noleggio per la PMI che utilizza a nolo il veicolo incentivato.
Il veicolo consegnato per la rottamazione deve essere intestato da almeno dodici mesi al soggetto intestatario del nuovo veicolo o, in caso di locazione finanziaria del veicolo nuovo, deve essere intestato da almeno dodici mesi al soggetto utilizzatore.

Modalità di erogazione

Come già avviene oggi, i contributi previsti per l’acquisto di veicoli nuovi sono corrisposti dal venditore all’acquirente mediante compensazione con il prezzo d’acquisto. Per questi contributi le imprese costruttrici o importatrici del veicolo nuovo rimborsano poi al venditore l’importo del contributo e recuperano in seguito tale importo come credito di imposta.
I crediti dovranno essere utilizzati in compensazione mediante il modello F24 entro il 31 dicembre 2024 oppure ceduti solo per intero a terzi. Come al solito, l’ammontare del credito di imposta utilizzato in compensazione non deve eccedere l’importo concesso dal Ministero, pena lo scarto dell’operazione di versamento.

Il portale dedicato apre il 3 giugno

Infine, la piattaforma per la prenotazione degli incentivi dove i concessionari potranno inserire i contratti di vendita – che si trova al link https://ecobonus.mise.gov.it/ – aprirà alle ore 10 di lunedì 3 giugno. È prevedibile che vi sarà al momento della partenza delle richieste un certo intasamento, con il rischio dell’esaurimento dei fondi, specie per le alimentazioni più tradizionali.

 

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