Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
#finsubitoaste
#finsubitoaste Lazio
01_post_Lazio
Agevolazioni
Agevolazioni #finsubito
Alghero aste
Cagliari aste
Emilia Romagna aste
Italia aste
Lazio aste
Lombardia aste
News aste
Olbia aste
Post dalla rete
Roma aste
Sardegna aste
Sassari aste
Toscana aste
Video dalla rete
Video Zes agevolazioni
Zes agevolazioni
   


Il crack delle banche venete, a quasi dieci anni dall’avvio delle indagini fa provare nuove amarezze ai risparmiatori in attesa di giustizia. A Treviso viene ingoiata dalla prescrizione l’accusa di truffa ai danni di decine di migliaia di persone, clienti di Veneto Banca, mentre a Roma la Cassazione solleva conflitto di incostituzionalità nel procedimento per la Popolare di Vicenza, riferito alla legittimità di un articolo del codice civile che aveva portato alla confisca dei beni degli imputati per 963 milioni di euro.

TREVISO, LA TRUFFA NON C’E’ PIÙ – Che il processo in corso a Treviso nei confronti dei vertici di Veneto Banca fosse finito su un binario morto, almeno per il reato di truffa, lo si sapeva da più di un anno. In Tribunale è stata ufficializzata la prescrizione con una sentenza di non luogo a procedere, che ha reso vani alcuni anni di indagine sulle modalità con cui la banca prestava denaro dietro sottoscrizione di azioni da parte dei clienti (le famose “baciate”), con il risultato che quando il meccanismo fu scoperto, il valore delle azioni (di tutti) fu polverizzato.

I gabbati dalla gestione dell’istituto di credito di Montebelluna si possono consolare innanzitutto con la condanna, arrivata al secondo grado di giudizio, dell’ex amministratore delegato ed ex direttore generale Vincenzo Consoli (tre anni di reclusione solo per ostacolo alla vigilanza bancaria, mentre aggiotaggio e falso in prospetto sono prescritti). Nel filone parallelo a quello della truffa, con l’ipotesi di bancarotta fraudolenta sono invece in attesa di richiesta di rinvio a giudizio 11 indagati.

RESTITUITI 53,5 MILIONI AGLI IMPUTATI – Era stato il pubblico ministero Massimo De Bortoli ad annunciare, nel luglio 2022, all’avvio del dibattimento pubblico per truffa a Treviso: “È tutto finito, non ci sarà alcun processo. Sapevamo che questo filone di indagine era destinato a chiudersi con un nulla di fatto”. Così è stato, a beneficio di Consoli, dell’ex condirettore generale ed ex responsabile dell’area commerciale Mosè Fagiani e dell’ex responsabile della direzione centrale pianificazione e controllo Renato Merlo. Altri due imputati avevano già usufruito della prescrizione. Così è caduto anche il sequestro conservativo di 53,5 milioni di euro nei confronti di Consoli, Merlo e Fagiani, con l’effetto che le somme saranno restituite agli imputati.

PROCESSO A ZONIN FINISCE ALLA CONSULTA – La Cassazione ha per il momento fermato, al terzo grado, il processo per i fatti della Banca Popolare di Vicenza. Gli imputati sono l’ex presidente Gianni Zonin, gli ex dirigenti Paolo Marin, Andrea Piazzetta ed Emanuele Giustini, oltre all’ex manager della banca Massimiliano Pellegrini. La Quinta Sezione penale ha sollevato una questione di legittimità costituzione riguardante l’articolo 2641 del codice civile che “prevede la confisca obbligatoria per equivalente dei beni utilizzati per commettere il reato, per sospetto contrasto col principio costituzionale, convenzionale ed eurounitario di proporzionalità”.

In primo grado, infatti, erano stati confiscati 963 milioni, pari all’entità dei finanziamenti elargiti dalla banca con il sistema delle compravendite “baciate”. Si trattava di una somma virtuale, perché tutti quei soldi non erano nella disponibilità degli imputati, ma corrispondeva al totale dei finanziamenti ritenuti fuorilegge, in quanto utili a gonfiare il valore delle azioni della banca. La Corte d’appello di Venezia, pur condannando, aveva annullato la confisca. Il problema si è riproposto in Cassazione, anche perché il procuratore generale Tomaso Epidendio aveva chiesto di nuovo il provvedimento. Si erano opposti i difensori, tra cui Enrico Ambrosetti, il legale di Zonin: “Avevamo sollevato fin dall’appello la questione, a nostro giudizio è una norma incostituzionale perché permette un’azione abnorme. Avevamo avuto accoglimento della nostra istanza sotto un diverso profilo in appello. Adesso vedremo in Corte Costituzionale”.

In ogni caso lo stop al processo determina la sospensione dei termini di prescrizione dei reati. In appello Zonin aveva avuto la pena quasi dimezzata. Gli erano stati inflitti 3 anni e 11 mesi di reclusione, assieme a Piazzetta e Pellegrini, mentre Marin era stato condannato a tre anni e 4 mesi, Giustini a 2 anni e 7 mesi. La prescrizione futura di alcuni reati porterà a ulteriori riduzioni di pena.

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui