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Roma, Via Filippo Corridoni, 21
FONDO ANDREA CAMILLERI: UNO SPAZIO APERTO AL PUBBLICO
Il Centro Culturale Andrea Camilleri, ideato dallo stesso scrittore e dallo studio SDB architettura dell’architetto Simone Di Benedetto, è situato a Roma nel quartiere Della Vittoria, luogo di lunga residenza di Camilleri.
Questo spazio, realizzato nel 2018, mira a preservare e promuovere l’eredità culturale di Camilleri, fungendo da hub identitario per esplorare le sue opere e il suo impatto come scrittore, autore teatrale, regista e intellettuale. Ospitato in un ex bar degli anni ’90, il centro accoglie l’archivio e la biblioteca dello scrittore in un ambiente intimo e accogliente, progettato per riflettere la fusione linguistica e stilistica che caratterizza l’opera di Camilleri. Andrea Camilleri, nato il 6 settembre 1925 a Porto Empedocle, ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura italiana, distinguendosi come scrittore, sceneggiatore, regista e drammaturgo. La sua risonanza culturale si intensificò significativamente dalla fine degli anni ’90, con l’adattamento televisivo delle sue opere nella serie “Il commissario Montalbano”, che riscosse un vasto successo su Rai 1, contribuendo a immortalare il suo nome tra i grandi della narrativa contemporanea. La carriera accademica di Camilleri iniziò precocemente ma fu contrassegnata da eventi storici tumultuosi. Dopo un breve periodo nel Collegio Vescovile Pio X, proseguì gli studi al Liceo Classico Empedocle di Agrigento, dove, a causa degli incessanti bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale e l’imminente sbarco alleato in Sicilia, ottenne il diploma nel 1943 senza sostenere gli esami finali. Gli eventi bellici portarono le autorità scolastiche a chiudere le istituzioni educative, considerando valido il secondo scrutinio trimestrale come sufficienza per il conseguimento della maturità. Il suo interesse per il teatro lo vide assumere il ruolo di regista teatrale già nel 1942. Successivamente, si iscrisse alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Palermo, anche se non completò il percorso di studi. Durante questi anni, Camilleri aderì al Partito Comunista Italiano e iniziò a pubblicare poesie e racconti, emergendo come finalista nel Premio Saint Vincent. La sua produzione letteraria iniziale, incentrata su poesie e racconti per riviste e quotidiani come “L’Italia socialista” e “L’Ora di Palermo”, lo consolidò come una voce critica e influente. Le sue prime opere, che univano l’italiano al siciliano, mostrarono una predilezione per un linguaggio ricco e composito, segno distintivo che permeava molte delle sue narrazioni. Tale peculiarità linguistica trovò ampia risonanza e le sue pubblicazioni raggiunsero tirature medie di circa 60.000 copie per edizione. Dopo un periodo di fervente attività poetica, durante il quale importanti figure come Giuseppe Ungaretti e Salvatore Quasimodo promossero le sue poesie nelle loro antologie, Camilleri decise di dedicarsi maggiormente alla narrativa e al teatro, spostando così il fulcro della sua produzione creativa. Con oltre 100 opere all’attivo e traduzioni in 120 lingue, Camilleri ha venduto più di 10 milioni di copie. I suoi riconoscimenti includono il Premio Letterario Chianti e il Premio Vittorio De Sica per la cultura. Nel 2003, ricevette anche la medaglia di Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, a testimonianza del suo contributo all’arte e alla cultura italiana. Per salvaguardare l’enorme patrimonio documentale e intellettuale di Camilleri, la sua famiglia ha istituito l’Associazione Fondo Andrea Camilleri a Roma, con l’obiettivo di conservare e promuovere la sua eredità. Il Fondo, avviato nel 2021, si occupa del recupero, dell’ordinamento dell’archivio, della digitalizzazione, e dell’organizzazione di servizi per la fruizione pubblica e la realizzazione di iniziative culturali. Queste attività, mirate a preservare e valorizzare il patrimonio culturale, sono pianificate con un approccio a medio e lungo termine, seguendo metodologie e prassi consolidate nel campo della conservazione culturale. Il Fondo Andrea Camilleri si propone, quindi, non solo come custode della memoria storico-letteraria dell’autore, ma anche come polo dinamico di ricerca e divulgazione, inteso a promuovere l’accesso e l’approfondimento delle sue opere e a sostenere iniziative culturali che ne perpetuino lo studio e la valutazione, nel segno di un patrimonio condiviso e fruibile dalla collettività. L’archivio di Andrea Camilleri offre una panoramica esauriente che copre un arco temporale ricco di svolte significative in vari settori, esplorando in particolare le radici e gli sviluppi meno noti della sua carriera artistica e professionale. Questo periodo è contrassegnato da una crescita straordinaria nella notorietà e popolarità dell’autore, fenomeni che hanno delineato il profilo pubblico dello scrittore dalla fine degli anni novanta del ventesimo secolo. Documenti manoscritti, articoli, e materiale iconografico, come fotografie e manifesti teatrali, sono solo alcune delle risorse attraverso le quali l’archivio facilita l’accesso alla trama umana e intellettuale di Camilleri, immerso nei mondi della letteratura, del teatro, della televisione e della radio. L’approccio espositivo dell’archivio è definito da una metodologia filologica e scientifica, basata sui documenti conservati. La sua ricca attività artistica, sviluppata in un contesto storico e culturale profondamente radicato nel Novecento, fornisce una testimonianza vivida dell’epoca. Il lavoro iniziale di catalogazione e riordino, iniziato nel 2021, ha rivelato l’organizzazione originale data dall’autore ai principali nuclei documentali, sia durante la produzione sia in una fase di maggiore celebrità, quando Camilleri ha iniziato a riesaminare le proprie carte per recuperare dati su eventi e incontri chiave della sua carriera passata. L’archivio, estendendosi per circa 35 metri lineari, conserva una varietà di documenti che riflettono l’eclettico percorso professionale di Camilleri, dalle opere pubblicate e inedite, alle regie teatrali, fino al suo lavoro in RAI come regista e produttore. Elementi multimediali, come fotografie e registrazioni, arricchiscono ulteriormente la collezione, che è stata dichiarata di rilevante interesse storico dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio. Parallelamente, la biblioteca privata di Camilleri riflette un’evoluzione continua, dai primi taccuini conservati dal 1940, che illustrano gli interessi che hanno influenzato la sua traiettoria artistica. La biblioteca, curata personalmente da Camilleri, comprende una vasta gamma di generi, dalla poesia alla narrativa mondiale, dimostrando un’intensa interconnessione con i materiali dell’archivio. Con la crescente attenzione verso la sua opera nei primi anni 2000, la biblioteca si è arricchita di una sezione dedicata alle opere saggistiche e pubblicazioni su di lui. Attualmente, il fondo Andrea Camilleri è impegnato nella catalogazione di questo prezioso patrimonio, che presto includerà tutte le traduzioni delle sue opere in trentanove lingue, così come le pubblicazioni relative alla sua vasta attività artistica.

 

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