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  • Con il decreto primo maggio il Governo intende approvare nuove misure a sostegno dei lavoratori e delle imprese, oltre a introdurre delle novità sull’IRPEF e sull’IRES per i dipendenti.
  • Una delle misure più attese dalle imprese riguarda la deduzione fino al 130% sulle assunzioni a tempo indeterminato.
  • Gli altri interventi principali trattano il bonus tredicesima per i lavoratori e le modifiche alla detassazione dei premi produzione.

Alla vigilia della Festa dei Lavoratori il Governo ha portato in CdM il nuovo decreto primo maggio, un provvedimento che intende introdurre nuove misure a sostegno dei lavoratori e delle imprese.

In aggiunta, dovrebbero essere approvate anche delle misure sull’IRPEF e sull’IRES con alcune novità per i lavoratori dipendenti. Va ricordato che lo scorso anno, con un provvedimento che portava lo stesso nome, il Reddito di Cittadinanza era stato sostituito dall’Assegno di Inclusione.

Le novità più attese che potrebbero trovare spazio all’interno del nuovo decreto riguardano il bonus tredicesima, che consiste in un aumento di 100 euro in busta paga per alcune categorie di lavoratori, più svantaggiati a livello economico; ma anche i nuovi incentivi per l’assunzione di giovani e donne con sgravi fino al 130% per le aziende e la detassazione dei premi produzione.

Le misure sono ancora in fase di definizione e potrebbero essere modificate in base alle risorse a disposizione, ma possiamo anticipare quali saranno i beneficiari dei nuovi sostegni in arrivo con il decreto primo maggio 2024.

Decreto primo maggio: Superbonus assunzioni

Una misura contenuta nel decreto primo maggio riguarda nuovi incentivi sulle assunzioni di giovani e donne: è stata ribattezzata come Superbonus assunzioni 2024. In altre parole, a parità di specifiche condizioni, è prevista la possibilità di dedurre una quota del costo del lavoro pari al 120% per le assunzioni a tempo indeterminato, oppure fino al 130% per lavoratori giovani, donne e soggetti che percepivano il reddito di cittadinanza.

Per poter accedere a questa deduzione, però, occorre soddisfare specifici requisiti che sono ancora in corso di definizione, ovvero:

  • aver esercitato l’attività per almeno un anno nel periodo d’imposta al 31 dicembre 2023;
  • realizzare un incremento occupazionale, ovvero aumentare il numero di lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato nel periodo di imposta successivo al 31 dicembre 2023.

Tutte le aziende, indipendentemente dalla forma societarie e i lavoratori autonomi avranno accesso al Superbonus lavoro, mentre resteranno esclusi (secondo le prime indiscrezioni) i soggetti non titolari di reddito d’impresa.

Decreto primo maggio: cos’è il bonus tredicesima

Nel decreto primo maggio dovrebbe essere introdotta una modifica su IRPEF e IRES per garantire un aumento sulle tredicesime (comunemente definito come “bonus tredicesime”) volto a sostenere i lavoratori dipendenti che si trovano in condizioni economiche svantaggiate.

Nell’ultima bozza del provvedimento la misura è stata definita come “un’indennità” fino a 100 euro destinata ai lavoratori dipendenti per aumentare l’importo della tredicesima, ma il pagamento dovrebbe avvenire non a dicembre ma piuttosto nel mese di gennaio 2025. Anche per questo motivo alcuni hanno ribattezzato la misura come “bonus Befana”.

Il bonus sulle tredicesime, quindi, spetterà alle seguenti categorie di lavoratori:

  • dipendenti o famiglie monoreddito con figli a carico;
  • titolari di reddito non superiore a 28mila euro all’anno,
  • con coniuge e almeno un figlio a carico (anche se nato fuori dal matrimonio riconosciuto, adottivo o affidato).

Le risorse a disposizione sarebbero pari a 100 milioni di euro, derivanti da un lato dal concordato preventivo biennale per le partite Iva e dall’altro lato dalla revisione dei meccanismi di stanziamento dei fondi di coesione europei.

Detassazione dei premi produzione

Nella bozza del decreto primo maggio è stata inserita anche la detassazione sui premi produttività, con la previsione di un ritorno all’aliquota del 10% fino a 3.000 euro.

Dl Coesione: le misure previste

Un altro provvedimento in arrivo è il Dl Coesione che punta a riscrivere le regole per gli oltre 40 miliardi di euro di fondi europei che vengono assegnati all’Italia dalla Ue ogni sette anni. 

Per migliorare e ottimizzare l’utilizzo dei fondi, quindi, il Governo vorrebbe applicare le medesime regole previste per i fondi del PNRR, ovvero prevedere sanzioni agli enti che non rispettano i termini e le scadenze stabilite da Palazzo Chigi per l’approvazione dei provvedimenti.

Una parte del provvedimento riguarderà anche un nuovo pacchetto di misure per il lavoro, come annunciato dalla Ministra Calderone: potrebbero trovare spazio altri sostegni per le aziende che assumono, oltre a politiche attive e corsi di formazione.

Per favorire l’occupazione delle categorie sociali più svantaggiate potrebbero essere introdotti ulteriori esoneri contributivi al 100% per le aziende che intendono assumere giovani, donne o lavoratori del Mezzogiorno nei prossimi due anni. A fianco a questi incentivi sono poi previste anche delle misure ad hoc per sostenere l’avvio di nuove attività autonome e di auto-imprenditorialità per il Centro-Nord e il Mezzogiorno.

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