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La sostituzione o l’installazione di condizionatori a pompa di calore può beneficiare, a seconda dei casi, del Bonus Ristrutturazioni al 50%, dell’Ecobonus al 65% o del Bonus Mobili al 50%, ma bisogna sbrigarsi.

Quali bonus edilizi si possono prendere per l’installazione o la sostituzione dei condizionatori?

Diversi tipi, tanto che è bene effettuare un riepilogo per chiarire le regole e le possibilità, ricordando in primis che si può beneficiare del Bonus condizionatori anche senza effettuare una ristrutturazione specifica, così come, al contrario, attuandola.

 

Bonus Ristrutturazioni edilizie 50%

Si può fruire del Bonus Ristrutturazioni al 50% fino al 31 dicembre 2024 – ma al 36% dal 1° gennaio 2025 – per la sostituzione di condizionatori nuovi o a pompa di calore, che cosentano di ottenere un risparmio energetico, associati a lavori di ristrutturazione edilizia o manutenzione straordinaria dell’edificio.

Nello specifico, l’agevolazione è concessa per:

  • sostituzione con altri condizionatori anche di diverso tipo e riparazione o installazione di singoli elementi;
  • installazione di macchinari esterni.

Ricordiamo che il Bonus Ristrutturazioni è un’agevolazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio, disciplinata dall’articolo 16-bis del Dpr 917/86 (Testo unico delle imposte sui redditi – TUIR), che consiste in una detrazione dall’IRPEF ‘a regime’ (cioè senza scadenza), da ripartire in 10 quote annuali di pari importo, del 36% delle spese sostenute, fino a un ammontare complessivo non superiore a 48.000 euro per ciascuna unità immobiliare.

Al momento, in virtù del regime speciale per ultimo prorogato dalla Legge di Bilancio 2022, per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024, il beneficio è elevato al 50% e il limite massimo di spesa è innalzato a 96.000 euro per unità immobiliare.

 

Ecobonus 65%

L’Ecobonus consente di beneficiare del 65% di agevolazione IRPEF per la sostituzione di condizionatori: per tali interventi il valore massimo della detrazione fiscale è di 30.000 euro.

Per lavori di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale si intende la sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti dotati di caldaie a condensazione ad aria o ad acqua.

Per fruire dell’agevolazione è necessario, quindi, sostituire l’impianto preesistente e installare quello nuovo. Inoltre, gli impianti nuovi devono avere un coefficiente di prestazione e un indice di efficienza energetica o uguale ai pertinenti valori minimi, indicati nell’Allegato F del decreto 6 agosto 2020.

Non è agevolabile, invece, l’installazione di sistemi di climatizzazione invernale in edifici che ne erano sprovvisti (con l’eccezione, dal 1 gennaio 2015, dell’installazione dei generatori alimentati a biomassa).

La fruizione della detrazione è limitata ai soli casi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale e non anche a quelli di integrazione degli stessi.

In questo caso, entro 90 giorni dall’installazione, bisognerà effettuare la comunicazione dell’intervento all’ENEA.

 

Bonus Mobili 50%

L’installazione dei condizionatori può essere inclusa tra le spese inerenti il Bonus Mobili al 50%: in tal caso, ovviamente, c’è la condizione sine qua non dell’effettuazione contestuale di un intervento di ristrutturazione edilizia o manutenzione straordinaria sull’edificio.

Attualmente, il Bonus è al 50% con un tetto massimo di 5.000 euro.

E’ importante evidenziare che:

  • l’effettuazione della spesa deve essere sostenuta all’interno di una ristrutturazione straordinaria;
  • i lavori di ristrutturazioni devono essere iniziati prima dell’acquisto dei condizionatori.

Ricordiamo che l’agevolazione è stata prorogata dalla legge di bilancio 2022 (legge n. 234/2021, articolo 1, comma 37) per le spese sostenute negli anni 2022, 2023 e 2024 per acquistare mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori.

Il massimale agevolabile sul quale calcolare la detrazione, come visto sopra, nel 2024 è sceso a 5.000 euro.

 

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