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(Teleborsa) – Il credito al consumo, in forte accelerazione ad inizio 2024, si conferma in controtendenza rispetto al resto del settore creditizio, che continua ad essere caratterizzato da un clima di incertezza e tassi d’interesse elevati, che hanno condizionato la domanda e inasprito i criteri di concessione dei prestiti da parte delle banche. E’ quanto emerge dalla 56a edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio, realizzato da Assofin, CRIF e Prometeia.

Il credito al consumo, dopo aver tenuto bene nel 2023 (+4,9%) per la forte crescita del finalizzato auto (+14,1%) e per il buon andamento degli altri prestiti finalizzati come elettronica, elettrodomestici e beni per l’efficienza energetica di casa (+5%), ha accelerato nei primi mesi del 2024 (+10,1%) grazie al recupero dei prestiti personali (+11,3%).

Ăˆ proseguita la crescita dei finanziamenti finalizzati per auto/moto (+14,3%) e degli altri finanziamenti finalizzati (+1,7%) sulla scorta del buon andamento dei beni durevoli. Tornano in territorio positivo anche le rateizzazioni via carta di credito (+4,1%, dopo il -3,7% del 2023). Infine, la cessione del quinto dello stipendio/pensione riduce la flessione (-1,2% nei primi quattro mesi del 2024, era -5,2% nel 2023) grazie all’evoluzione positiva delle erogazioni a pensionati.

A conferma dei comportamenti cauti, si rileva una tendenza verso finanziamenti di importo medio piĂ¹ contenuto, in particolare per quelli a maggior valore: prestiti personali (12.800 euro), cessione del quinto dello stipendio/pensione (17.800 euro) e finalizzati per auto/moto erogati da operatori (13.000 euro).

Prosegue la flessione dei mutui immobiliari per l’acquisto dell’abitazione, che fa segnare un -11,1% nei primi quattro mesi del 2024, dopo un 2023 in pesante contrazione (-37,8%), che ha fatto eco ad un dato negativo sulle compravendite residenziali (-9,6% nel 2023 e -7,2% nel primo trimestre 2024). Analogamente al credito al consumo, anche l’importo medio erogato dei mutui si riduce (125.000 euro nei primi mesi del 2024, era 138.000 euro nel 2022). Dal 2023 si osserva un ritorno alle erogazioni a tasso fisso (86% nei primi mesi del 2024 dal 74% del 2023) anche per effetto della forte ripresa delle surroghe (+69% nel 2023), che prosegue nei primi quattro mesi del 2024 (+61,3%).

Dal lato della distribuzione, si conferma la di crescita d’importanza degli intermediari del credito (agenti e broker) ed il ricorso ai canali online diretti, sia per i mutui immobiliari, sia per le forme tecniche di credito al consumo,

Da segnalare anche il contributo positivo della transizione green, sia nell’ambito dei mutui immobiliari (l’incidenza dei mutui d’acquisto di abitazioni green si porta al 12%, dall’11% del 2022), sia nel credito al consumo (la quota di finanziamenti finalizzati per mobilità sostenibile degli operatori multiprodotto è pari al 15% nel 2023, dal 13% del 2022, e quella dei finanziamenti finalizzati all’acquisto di beni per l’efficientamento energetico delle abitazioni è pari al 22% sul valore totale dei finanziamenti in ambito casa, dal 21% del 2022).

Nell’ultimo trimestre 2023 e primo trimestre 2024 è aumentata lievemente la rischiosità sia dei mutui sia del credito al consumo, dopo tre trimestri di relativa stabilità. La qualità del credito rimane comunque elevata e su valori fisiologici.

Il 2024 si presenta come un anno di transizione per l’economia italiana – si sottolinea – segnato dal passaggio dalle grandi turbolenze e difficoltĂ  dell’ultimo quinquennio verso un percorso che dovrebbe garantire maggiore stabilitĂ , seppur non privo di ostacoli. La velocitĂ  e l’intensitĂ  del rientro dal Superbonus 110% e, contemporaneamente, l’attuazione del PNRR, rappresentano sfide significative. In prospettiva la crescita del Pil resterebbe attorno l’1% negli anni di previsione e l’inflazione si stabilizzerebbe attorno al 2%, con un grado di incertezza che resta elevato per il persistere di rischi geopolitici. In questo quadro, il credito complessivo alle famiglie tornerĂ  a crescere dal 2024 anche se a ritmi moderati, sia a fini di consumo sia per l’acquisto di abitazioni. Con una politica monetaria che torna ad essere espansiva, la crescita del credito complessivo potrĂ  beneficiare nel biennio 2025-2026 anche della progressiva riduzione dei tassi d’interesse applicati ai finanziamenti, che tuttavia rimarranno elevati e stabilmente sopra ai valori pre-covid.

In un contesto operativo piĂ¹ complesso e con una crescita delle masse modesta, innovazione tecnologica e utilizzo dell’Intelligenza Artificiale restano elementi importanti per lo sviluppo del settore. La digitalizzazione dei processi e dei canali di erogazione è infatti cruciale per snellire e ridurre i tempi di gestione delle pratiche, consentendo agli operatori di rimanere competitivi in un mercato in rapida evoluzione e caratterizzato dalla presenza di operatori non tradizionali.

 

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