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E’ salpato in Borsa lunedì 24 giugno l’aumento di capitale di Fincantieri.

Forte rialzo dei titoli Fincantieri nel primo giorno dell’aumento di capitale da 400 milioni di euro. Le azioni ordinarie, dopo una prima ora di negoziazioni abbastanza stabile, hanno accelerato e guadagnano il 9,7% circa a 4,4 euro con circa 1,3 milioni di titoli scambiati.

Il gruppo cantieristico di Trieste ha fissato a 2,62 euro per azione il prezzo dell’aumento di capital i cui diritti di opzione sono esercitabili dal 24 giugno all’11 luglio e sono negoziabili dal 24 giugno al 5 luglio. Lo ha reso noto ieri la società guidata da Pierroberto Folgiero in un comunicato in cui aggiunge che il prezzo di sottoscrizione incorpora uno sconto del 32,2% rispetto al Terp delle azioni Fincantieri sulla base della chiusura di venerdì.

La Consob aveva autorizzato la pubblicazione del prospetto informativo relativo all’offerta e all’ammissione alle negoziazioni sul mercato Euronext Milan delle azioni ordinarie di nuova emissione di Fincantieri rivenienti da un aumento di capitale in opzione, per un importo massimo complessivo di 400 milioni di euro, comprensivi di sovraprezzo.

Quindi la ricapitalizzazione sarà utilizzata per finanziare l’acquisto da Leonardo di Wass (Whitehead Alenia sistemi subaquei), la controllata armamenti navali dell’ex Finmeccanica che è una società di punta nella realizzazione di siluri, sonar e sistemi di difesa subacquei. A inizio maggio i due colossi della difesa nazionali hanno firmato un accordo vincolante per la vendita della linea di business Underwater Armaments & Systems (Uas) a Fincantieri.

Tutti i dettagli.

TERMINI E CONDIZIONI DELL’AUMENTO DI CAPITALE DI FINCANTIERI

Il cda di Fincantieri ha fissato in 2,62 euro il prezzo a cui saranno offerte le nuove azioni dell’aumento di capitale che partirà lunedì in Borsa. L’operazione da 399,3 milioni di euro prevede l’emissione di 152.419.410 di nuove azioni da offrire in opzione ai soci nel rapporto di 9 azioni ogni 10 già possedute.

Il prezzo di sottoscrizione delle nuove azioni incorpora uno sconto del 32,2% sul prezzo teorico ex diritto (Terp) calcolato sulla base della chiusura di Borsa di ieri. Alle azioni emesse sono abbinati gratuitamente altrettanti warrant che daranno diritto a sottoscrivere nuove azioni Fincantieri al prezzo di sottoscrizione di 4,44 euro ciascuna, pari a un premio del 14,9% sul Terp. Il rapporto di esercizio è di 5 nuove azioni ogni 34 warrant esercitati. Per l’esercizio dei warrant saranno emesse massimi 22.414.615 azioni per un ammontare di 99,5 milioni di euro.

AUMENTO DI CAPITALE NON IPERDILUITIVO

L’aumento di capitale in opzione non si configura come “aumento di capitale iperdiluitivo” ai sensi della comunicazione Consob n. 88305 del 5 ottobre 2016 e dalla regolamentazione di Borsa Italiana.

BNP, INTESA SANPAOLO, JEFFERIES, JP MORGAN E MODIOBANCA GARANTISCONO L’AUMENTO DI CAPITALE DI FINCANTIERI

Inoltre, la società Trieste ha sottoscritto con gli istituti di credito (Bnp, Intesa Sanpaolo, Jefferies, JpMorgan e Mediobanca) il contratto di garanzia che impegna le banche a sottoscrivere le nuove azioni eventualmente inoptate al termine dell’offerta in Borsa per un ammontare massimo di 113,5 milioni.

PRESENTE E FUTURO DELL’AZIONARIATO

Al momento, al netto delle partecipazioni detenute da Cdp Equity (azionista di riferimento con il 71,3%), da Inarcassa (al 2,2%) e da Bankitalia (all’1%), la quota di investitori istituzionali nel capitale di Fincantieri si aggira attorno al 7-8% per cento. “Un livello che l’ad punta ovviamente a innalzare facendo leva sul progetto di crescita”, ha rimarcato il Sole 24 ore.

QUANTO VERSA CDP EQUITY

Cdp Equity, socio di controllo di Fincantieri, si è impegnata a sottoscrivere le nuove azioni per un importo complessivo di 287 milioni, corrispondente alla sua quota nel capitale.

LE SPESE TOTALI

Ammontano a 19 milioni di euro le spese totali in consulenze e spese vive che Fincantieri dovrà sostenere per l’aumento di capitale da 400 milioni di euro che parte lunedì. La cifra è riportata nel prospetto informativo dell’operazione e comprende le commissioni spettanti agli istituti di credito garanti dell’aumento di capitale (Bnp Paribas, Intesa Sanpaolo, Jefferies, Jp Morgan, Mediobanca). L’importo delle spese totali, si legge nel documento, corrisponde al 4,8% dei proventi dell’offerta.

COSA FARÀ FINCANTIERI CON LA RICAPITALIZZAZIONE

Come già detto, la ricapitalizzazione servirà a sostenere l’acquisto della linea di business Underwater Armaments & Systems (Uas) di Leonardo a Fincantieri.

L’operazione ha un valore di 300 milioni di euro, con una componente variabile per massimi 115 milioni di euro al ricorrere di determinati obiettivi di performance per l’anno 2024, per un Enterprise Value totale pari a massimi 415 milioni di euro.

È arrivato il 9 maggio l’annuncio dell’operazione, tramite due comunicati aziendali, confermando i rumors dei mesi scorsi secondo cui il gruppo navale di Trieste stava trattando con l’ex Finmeccanica l’acquisizione della Wass per una operazione che avrebbe potuto richiedere un aumento di capitale.

I NUMERI DI WASS

Fincantieri stima che il ramo d’azienda Underwater Armament Systems ceduto da Leonardo realizzi 190 milioni di ricavi nel 2024 con una marginalità lorda del 22% circa e 240 milioni di ricavi nel 2025 con una marginalità intorno al 21%. È quanto emerge dal prospetto informativo dell’aumento di capitale funzionale all’acquisizione delle attività di sonar e siluri di Leonardo. Nel 2027 la previsione è di ricavi e proventi intorno ai 280 milioni con una marginalità stabile al 21%.

Il gruppo “non dispone di una stima definitiva e puntuale dell’ammontare delle sinergie attese dal ramo Uas”, si legge nel documento, ma prevede che “possano iniziare a manifestarsi nella parte finale dell’arco temporale del piano industriale (stand alone) e, in maniera significativa, oltre il 2027”. Nel 2023 i ricavi dell’ex Wass sono indicati a 170 milioni.

Dei 166 milioni di euro di ricavi realizzati nel 2023 dalle attività ex Whitehead Sistemi Subacquei che Fincantieri si appresta ad acquisire, il 58% deriva dai siluri, mentre le contromisure contano per il 15%, i sonar per l’11% e i servizi per il 16%. I clienti principali sono Thyssenkrupp Marine Systems, Qatar Armed Forces, il ministero della Difesa portoghese e la francese Naval Group.

QUANTO VALE IL MERCATO DEI SILURI…

Il mercato dei siluri è stimato valere circa 10 miliardi a livello globale nel periodo 2024-28 – secondo la stima fatta da Fincantieri grazie al contributo di advisor esterni ed esperti di settore – ed è quasi equamente diviso tra siluri pesanti e leggeri, ma il driver di crescita sarà rappresentato da quelli leggeri con un tasso del 18% annuo. Dal punto di vista dei player, quello dei siluri è un mercato frammentato a livello globale e maggiormente concentrato a livello regionale: in Europa vede la prevalenza di costruttori navali mentre negli Usa sono i due colossi della difesa Raytheon e Lockheed Martin a essere leader.

… E QUELLO DEI SONARI

Il mercato dei sonar è stimato valere intorno ai 16 miliardi di euro nel quinquennio 2024-28 con una progressiva prevalenza dei sonar attivi e dei sonar “dual-mode”: Lockheed Martin e Thales detengono insieme circa il 50% del mercato. Per quanto riguarda le contromisure (dissuasori di siluri, intercettori anti-siluro) il mercato 2024-28 è stimato in 2 miliardi di euro e, sotto il profilo degli operatori, è piuttosto frammentato con l’unico player di rilievo rappresentato da Ultra (gruppo britannico Cobham) che ha il 20% di quota di mercato.

LA GUIDANCE PER REMAZEL

Infine, il prospetto dell’aumento di capitale riporta la guidance anche per quanto riguarda l’altra recente azienda acquisita da Fincantieri, Remazel Engineering: la stima è di ricavi per 110 milioni quest’anno (100 mln nel 2023) e di 120 milioni l’anno prossimo con una incidenza dell’ebitda del 15% nel 2024 e del 13% nel 2025. Nel 2027 Remazel, attiva nella subacquea e nel marine energy, dovrebbe raggiungere i 140 milioni di ricavi con una marginalità del 13%.

 

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