Il 2023 è stato un anno caratterizzato da tassi d’interesse e inflazione piuttosto marcati, cosa che ha scoraggiato il ricorso al credito da parte di famiglie e privati, mentre il mercato dei prestiti personali è rimasto stabile. Un’indagine di Tecnocasa su questo argomento ci permette di capirne di più a riguardo.
Tale settore è stato caratterizzato da un incremento del 14,2% del numero di prestiti erogati, accompagnato da un lieve calo dell’1,6% della quantità media di denaro concesso per operazione. Questo mercato in Italia consiste di circa 25 miliardi di euro di finanziamenti concessi da enti finanziari e corrisponde a 66 miliardi di euro di ritorno.
L’esempio di Kìron
Prendendo come esempio il caso di Kìron, mediatore creditizio italiano, ci troviamo di fronte a un aumento dell’84,4% dell’erogato totale annuo nel 2023 rispetto all’anno precedente e a un incremento previsto ancora maggiore per quanto riguarda il 2024. Nel caso specifico di Kìron, il ticket medio si trova al di sopra della media di mercato del 39%, con un valore di 12.494 euro. La durata media del piano di ammortamento è un altro elemento ad essere aumentato, nello specifico da 65 a 80 mesi nel passaggio da 2022 a 2023.
A livello di distribuzione geografica dei piani di finanziamento, emerge una netta prevalenza di prestiti personali al nord, con il 46% del totale, per poi passare al sud e alle isole con il 35% e infine al centro Italia con il 20%. Parlando di nazionalità dei clienti invece, si evidenzia logicamente una grande prevalenza di italiani, che ammonta al 71,5%, mentre la restante percentuale viene divisa quasi equamente tra europei con il 13,3% ed extra-europei con il 15,2%.
L’età media di chi richiede un prestito personale è di 43,5 anni e la maggior parte della domanda proviene dalle fasce di età fino ai 45 anni, che costituiscono il 56% del totale. È importante sottolineare la differenza che emerge per quanto riguarda il genere, dal momento che il 71,8% dei richiedenti sono uomini mentre il restante 28,2% sono donne.
È interessante analizzare anche la professione di chi richiede un prestito: troviamo un forte 82% dei richiedenti che lavorano nel settore pubblico o privato, il 9% lavora in autonomia e il restante 7% è in pensione.
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