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I giovani tra i 20 e i 40 anni non vogliono figli, vogliono una casa. Lo dicono molti, molti sondaggi oltre che dati incrociati: tra istituti di ricerca, ricerche demoscopiche e studi forniti dalle agenzie immobiliari viene fuori che più che “a metter su famiglia”, le persone di Gen Z e Millennials vorrebbero un posto da chiamare casa. E sì: c’entra il costo della vita (che ha raggiunto cifre esorbitanti a confronto con gli stipendi, rimasti fermi dagli anni Novanta). Ma c’entrano anche la libertà di scelta e cambiamento climatico.

Storie

Sei famiglie in una cohouse: cosa significa vivere secondo i principi del mutuo-aiuto?

andiamo con ordine: niente figli, meglio la casa

Se proprio devono scegliere di fare qualcosa da adulti, i giovani ragionano su come costruirsi quell’indipendenza che i loro genitori avevano già a venticinque anni. Ma i loro genitori potevano, perché il costo della vita era più basso rispetto allo stipendio medio. L’ultimo rapporto dell’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche (INAPP) ci dice che negli ultimi 30 anni, dal 1991 al 2022, gli stipendi sono cresciuti solo dell’1 per cento, a fronte del 32,5 per cento in media europea. Quindi? Quindi in giro ci sono sempre più single perché prima di metter su famiglia – per chi vuole farlo – vogliono avere certezze economiche. E nel frattempo però vogliono essere indipendenti e affittano appartamenti da soli (raramente) o in formule di coabitazione (più spesso) fino anche ai cinquant’anni. Ma l’idea di buttare soldi in affitti pare avere stancato molti giovani, vorrebbero comprare: lo dice per esempio anche l’immobiliarista Gabetti dopo aver studiato un campione di 600 giovani tra i 20 e i 30 anni. Ma chi fa un mutuo senza uno stipendio fisso, certo e garantito? Pochi.

Incrociamo il dato con quelli del Rapporto Coop 2023 sui consumi e gli stili di vita: anche qui leggiamo che un cittadino su 3 vorrebbe acquistare una casa (29 per cento) e che il 51 per cento si è dichiarato per nulla interessato a diventare genitore. Un ulteriore 28 per cento vorrebbe un figlio, ma già prevede che non sarà possibile.

E che fanno? Viaggi, sport, cinema, teatri. Insieme a passeggiate all’aperto e lettura. Ma una tendenza che si prevede possa mantenersi anche nel 2024 è quella volta al risparmio. 

Una scena di Sex and the City

Una scena di “Sex and the City” 
(instagram)

la preoccupazione numero uno dei giovani? il costo della vita

Flessibilità, salute mentale, attenzione all’impatto ambientale e sociale sono sempre più importanti sia per i giovani della Gen Z che per i Millennial. Sappiamo che con la pandemia molte persone hanno – giustamente – messo in discussione la gerarchia di valori che ha dato un senso alla vita dei loro genitori: in Italia 7 intervistati su 10 affermano che famiglia e amici sono più importanti della carriera. A preoccupare di più però i giovani su scala globale sono l’impennata del costo della vita, il cambiamento climatico e la disoccupazione. Lo rivela l’ultima edizione della Deloitte Global GenZ and Millennial Survey. Secondo lo studio, condotto su un campione di oltre 22 mila persone in 44 Paesi del mondo e su oltre 800 giovani in Italia, la preoccupazione per il caro vita svetta tra tutte e anche nel nostro Paese i ragazzi e le ragazze sono particolarmente preoccupati per l’impennata del costo della vita. Rispetto alla questione climatica, i nostri giovani credono che dovrebbe essere la priorità da affrontare (37 per cento dei Millennial italiani e il 34 per cento della Gen Z).

altro che casa, altro che figli: metà dei giovani non può

In linea con la media globale, il 50 per cento della GenZ e il 47 per cento dei Millennial vive di stipendio in stipendio e teme di non riuscire ad arrivare a fine mese. In particolare, i GenZ e Millennial italiani mostrano livelli molto alti di preoccupazione per l’impatto che la stagnazione economica sta avendo su di loro, incidendo sulla possibilità di creare una famiglia e di acquistare una casa. Se l’economia non migliorerà nel prossimo anno, quindi, il 71 per cento dei Millennial e il 63 per cento della GenZ nel nostro Paese pensa che sarà molto difficile o impossibile avere dei figli (contro il 47 per cento e il 50 per cento della media globale, evidentemente negli altri Paesi sono più fiduciosi). E sono più alti della media globale anche le paure sulla casa: il 71 per cento della GenZ e il 73 per cento dei Millennial pensa che sarà impossibile comprarne una nel prossimo anno se lo scenario economico non migliora. E sappiamo che difficilmente migliorerà. 

 

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