Germoglia un’idea e l’innovazione fiorisce. Al Polimi il Green tech cresce tra i banchi- Corriere.it #finsubito prestito immediato

�Tra le matricole, meno dell’uno per cento si immagina di diventare imprenditore. E con il tempo non vediamo questa percentuale salire a sufficienza�, racconta Marco Bocciolone, delegato della rettrice per il trasferimento tecnologico e presidente di Polihub, l’Innovation Park Startup Accelerator del Politecnico di Milano. L’Ateneo ha rinnovato il suo impegno per la Terra e chi la abita con il Piano Strategico di Sostenibilit� 2023-2025, presentato nel primo evento “Change”, organizzato in collaborazione con Pianeta 2030 l’anno scorso, che sar� raccontato, rinnovato, il prossimo 15 ottobre.

I progetti degli studenti nascono da esperienze personali o dalla ricerca: al Politecnico di Milano le aziende e i fondi di investimento favoriscono la creativit� attraverso il PoliHub. Ma le startup “giovani” sono solo il 16 per cento

�� un problema di cultura che si trasferisce nella societ� e nel mondo delle aziende che hanno bisogno di innovazione�, prosegue Bocciolone. �Il settore universitario deve anche indagare la predisposizione negli studenti, trovare il germoglio che pu� esplodere, e contribuire alla crescita di un’idea creativa e originale. Il Politecnico ha sviluppato un percorso, “Am I an Innovator?”, che nasce da un’intervista rivolta agli studenti che si candidano per sondare la natura del loro interesse e dei loro talenti relativamente al settore. Noi mostriamo loro gli strumenti che hanno a disposizione, ma occorre prima di tutto che questa predisposizione venga trovata e incanalata nella giusta direzione. La societ� ne ha bisogno�. A maggior ragione nel contesto della transizione energetica e della sostenibilit� per cui occorre sviluppare Green tech sempre maggiori, tecnologie “pulite” usate per creare prodotti e servizi rispettosi dell’ambiente, ridurre l’inquinamento e abbattere lo sfruttamento delle risorse naturali, promuovendone, invece, la conservazione.

Le iniziative dei giovani

Le imprese giovanili – quelle con titolari o soci che hanno meno di 35 anni – sono poco pi� di 522mila. L’ultimo dato di Infocamere-Unioncamere registra un calo di circa 15mila aziende al 2021 e di pi� di 38mila rispetto al 2019. Un report patrocinato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy segnala che al primo trimestre del 2024 le startup innovative a prevalenza giovanile sono 2.097, il 16,19 per cento del totale. �Mediamente ogni anno il cinque per cento della popolazione nazionale di et� compresa tra i 18 e i 34 anni lancia una nuova impresa di cui lo 0,4 per cento � registrato come startup innovativa�, spiega Bocciolone. I dati di Switch2Product (S2P), il programma di innovazione organizzato da PoliHub, dal Technology Transfer Office del Politecnico di Milano e da Officine Innovazione di Deloitte nato per stimolare la nascita di startup innovative, registrano che ogni anno si candidano 500 aspiranti imprenditori. In media, di questi, il 35 per cento � composto da studenti, il 10 da PhD e il 26 per cento da ex studenti.

Competere per un brevetto

�� bello portare avanti un’idea creativa e originale�, commenta Bocciolone. �Ci sono casi in cui gli studenti sviluppano una loro idea in autonomia o altri in cui il seme viene messo a dimora in un contesto collettivo, grazie alla frequentazione di altri studenti, di lezioni o professori. Nel consolidato rapporto diretto con le aziende, poi, l’origine di un brevetto e di una startup pu� essere il risultato di una ricerca commissionata che mette a sistema le conoscenze e competenze di accademia e industria�. PolilHub raccoglie, attraverso le competizioni, le idee migliori nell’ambito del Deep tech – la tecnologia profonda, quella branca della ricerca che ricerca soluzioni basate su scoperte scientifiche e innovazioni ingegneristiche – e le accompagna nella crescita, fornendo agli “inventori” gli strumenti, oltre che per sviluppare e verificare le proprie idee, per derfinire il modello di businnes e costruire un businnes plan e sapersi presentare ai possibili investitori.

L’interesse per l’ambiente

�Si gioca su alcuni campi specifici�, prosegue Bocciolone. �Uno di questi � quello del Green Tech. Per valorizzare le “idee” vincenti esistono competitions (S2P ma anche Encubator il programma nato con Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza Lodi per accelerare la maturazione di progetti in ambito Climate Tech) e fondi dedicati unicamente a questo ambito e altri che hanno una preferenza o una tendenza particolare in questa direzione�. Tech4Planet, il Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico di Cdp Venture Capital Sgr � � orientato in tal senso. Dalla collaborazione tra 360Capital Early Stage European Vv e Politecnico, invece, � nato Poli360, un fondo di investimento focalizzato anche sul Climate tech, che punta alla decarbonizzazione dell’economia.

Solo invenzioni solide

�Operare in questo ambito � una sfida particolare ma avvincente�, commenta Bocciolone. �Sono tecnologie, infatti, che riguardano macchine, impianti, sistemi “fisici” complessi e possono richiedere competenze anche estremamente distanti tra loro. Pensiamo ad esempio a un’idea innovativa per impianto per la cattura della CO2. Nel processo di avviamento di una startup Deep Tech � fondamentale avere una struttura adeguata alla valutazione della solidit� dell’idea imprenditoriale che pu� richiedere la progettazione e la realizzazione di un prototipo: occorrono laboratori e strumenti che un incubatore di startup non sempre pu� permettersi, ma che sono nella dotazione delle infrastrutture dell’Ateneo�. Uso e riciclo delle batterie, nuovi prototipi di pale eoliche, tecnologiae di assorbimento dei gas serra e ottimizzazione dei processi produttivi, come quello del calcestruzzo, in cui l’emissione di CO2 � elevatissima: questi sono alcuni degli ambiti di lavoro. �Ci lasciano a volte stupiti le idee dei nostri studenti che in prima battuta potrebbero apparire “strane” ma che si portano in dote la freschezza di una creativit� “libera” che sa osare�, commenta Bocciolone. Su 250 idee valutate ogni anno, 100 diventano brevetti. Il patrimonio attuale del PoliHub � di quasi tremila brevetti. E ogni anno, su cento iniziative brevettate, sette o otto diventano aziende.