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Oltre 55 milioni di euro di interventi di manutenzione ordinaria in 5 anni, passando dai poco più di 5 milioni di interventi del 2019 agli oltre 12 milioni del 2024: risorse che hanno permesso il contenimento della vegetazione sui circa 6.000 km di tratti e il taglio selettivo delle piante malate e pericolanti su 3 mila chilometri di tratti. A queste lavorazioni si aggiungono più di 4 milioni di euro di interventi puntuali, per risolvere criticità non programmabili e poco meno di 13 milioni di interventi finanziati.
Sono questi – come si legge in una nota – i grandi numeri messi a segno dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno negli ultimi cinque anni: cifre che hanno consentito interventi indispensabili per la mitigazione del rischio idraulico in un territorio ampio e complesso, caratterizzato da ampie aree collinari e montane e da un fondovalle con centri fortemente urbanizzati. Tirando le somme sotto il suo mandato, iniziato nel maggio 2019, Serena Stefani, attuale presidente dell’Ente, ha riassunto l’attività svolta all’Assemblea, riunita nella sua ultima seduta.
“Dal 2019 ad oggi è stata consolidata e potenziata l’organizzazione e l’attività del Consorzio, che si sono sempre più strutturate per ottimizzare gli interventi. Un risultato importante raggiunto attraverso una conoscenza approfondita del territorio e delle sue esigenze maturata grazie a un rapporto costante con gli amministratori locali e i cittadini. Abbiamo praticamente raddoppiato gli interventi di manutenzione ordinaria programmati annualmente con il piano delle attività: dai 5 milioni di euro iniziali siamo arrivati a più di 12 milioni di euro programmati per il 2025. Per migliorare l’efficienza dei corsi d’acqua del comprensorio, siamo riusciti ad intercettare preziose risorse pubbliche. Oltre alla manutenzione ordinaria, abbiamo ottenuto finanziamenti per migliorare la sicurezza idraulica del territorio e per portare acqua alle imprese agricole”, ha spiegato.
“Lo sviluppo della distribuzione collettiva dell’acqua è stata la vera sfida di questo mandato. Il Consorzio ha ereditato dalla Regione Toscana la gestione di quattro Distretti Irrigui, ma si è impegnato a fondo a far crescere le reti puntando sul completamento del Sistema Occidentale di Montedoglio: il vero grande sogno nel cassetto per soddisfare le esigenze di un’agricoltura, quella della Valdichiana aretina e senese e della Valtiberina, che punta alla crescita e alla qualità. Il sogno ha cominciato a concretizzarsi con la realizzazione del Distretto Irriguo n. 8 a Castiglion Fiorentino, inaugurato la primavera scorsa, e con l’ormai imminente avvio dei cantieri per la realizzazione del primo stralcio del Distretto Irriguo n. 23 nel comune di Foiano della Chiana. Fondamentale per tagliare questi traguardi fondamentale è stato il consolidarsi del rapporto con la Regione Toscana, con l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino settentrionale, con i rappresentanti del governo centrale e regionale”.
Oltre agli obiettivi centrati nel campo dell’irrigazione, tanti sono stati gli interventi straordinari che hanno permesso ai corsi d’acqua di resistere meglio alle pericolose insidie di un cambiamento climatico di cui anche in alto Valdarno si sentono gli effetti.
“Conoscendo in modo approfondito il territorio, possiamo dire che la manutenzione ordinaria è una forma di prevenzione eccezionale, ma che, dove esistono delle carenze strutturali, non è sufficiente. Ecco perché sarà necessario continuare a ricercare finanziamenti pubblici per migliorare la sicurezza idraulica del nostro comprensorio. Molto in questi anni è stato fatto. Siamo riusciti a intercettare risorse per dare forma a interventi importanti. Penso alle diverse difese di sponda realizzate sull’Arno, a cominciare dalle scogliere che hanno interessato il comune di San Giovanni Valdarno e di Poppi, alle nuove opere realizzate sugli affluenti del fiume principale, come quelle progettate ed eseguite sul torrente Oreno nel comune di Laterina-Pergine Valdarno; le opere che danno risposte alle emergenze create dall’alluvione 2019, tra cui quelle attualmente in corso nel comune di Arezzo e Monte San Savino. Forse il più emblematico è il riassetto idraulico già completato nella zona di Policiano, realizzato con tecniche di ingegneria naturalistica che coniugano bellezza e sicurezza del territorio. Tra gli interventi futuri, riteniamo indispensabile la realizzazione della diga sull’Ambra, perché punta a mitigare il rischio idraulico e a conservare l’acqua per i periodi in cui questa scarseggia”, ha concluso Stefani, ringraziando tutti i componenti dell’Assemblea, i sindaci, il direttore generale Francesco Lisi e la struttura.
Si chiude con questo bilancio il primo decennio di vita del Consorzio di Bonifica 2 alto Valdarno: dal primo al 5 ottobre infatti si vota per il rinnovo della sua governance. Sono chiamati ad esprimere il parere 400.000 cittadini titolari di immobili. Informazioni su modalità di voto e distribuzione dei seggi, sul sito www.cbaltovaldarno.it e www.bonificalvoto.toscana.it
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