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L’Italia ha sempre piĆ¹ bisogno di energia rinnovabile, prodotta da fonti green, come il fotovoltaico e lāeolico, e se questa energia viene prodotta e condivisa tra piĆ¹ soggetti, lāeffetto moltiplicatore puĆ² fare solo che bene al resto del Paese.
Con questo obiettivo, a gennaio 2024, ha visto finalmente la luce il cosiddetto decreto Cer, per incentivare lo sviluppo delle comunitĆ energetiche rinnovabili (Cer) e il consumo collettivo, superando ritardi normativi e vincoli burocratici, favorendo il target di 7 GW complessivi di impianti rinnovabili a livello nazionale. Secondo i numeri diffusi dal Gestore Servizi Energetici (Gse), ad oggi, sono 154 le forme di energia condivisa realizzate in Italia, ma il potenziale stimato ĆØ di 400. Se paragoniamo lāItalia al resto dei Paesi europei piĆ¹ evoluti in materia rinnovabile, il numero di Cer ĆØ certamente esiguo: la Germania, solo per citarne una, giĆ nel 2021 contava oltre 1.700 comunitĆ .Ā
PECULIARITĆ
Tra le Cer presenti in diverse regioni italiane, ce nāĆØ una in particolare, perchĆ© ĆØ lāunica, nata come fondazione da un modello di Cer a trazione pubblica, realizzata attraverso un Partenariato Pubblico Privato, ovvero un contratto di collaborazione tra aziende private ed enti pubblici, proprio con l’obiettivo di realizzare progetti di interesse collettivo. Stiamo parlando della comunitĆ energetica di Montevarchi, in provincia di Arezzo, a cui attualmente hanno aderito un totale di 22 comuni, che realizzerĆ 20 megawatt di energia da impianti fotovoltaici, con 95 cabine ed un numero complessivo di 312 Pod, punto fisico di fornitura; energia che verrĆ condivisa all’interno della comunitĆ energetica, il cui modello organizzativo ĆØ stato individuato in una fondazione di partecipazione, chiamata Fondazione Cer Italia, in cui i fondatori promotori sono il comune di Montevarchi e Green Wolf Cer.Ā
Nello specifico il comune toscano ha partecipato al progetto mettendo a disposizione 26 immobili – scuole, palestre, edifici – capaci di produrre 1,119 MWp, lāequivalente di circa il 23% dei consumi di 2.216 nuclei familiari o del 27% dei consumi di 31.800 mq di utenze commerciali.Ā
IL PIANO
Ā«Ogni comune conferisce alla comunitĆ energetica i diritti di superficie sui tetti di edifici di proprietĆ , quindi da un lato si verifica una contrazione della propria spesa e dall’altro si contrasta la povertĆ energetica, perchĆ© l’energia prodotta in surplus ĆØ inserita nella comunitĆ , a disposizione di piccole aziende, famiglie, cooperativeĀ», spiega Giuseppe Gitto, lāavvocato che con il suo studio legale ha assistito Green Wolf Cer nel project financing per la costituzione della Fondazione Cer Italia. E aggiunge: Ā«Al momento, in Italia, ĆØ la comunitĆ energetica piĆ¹ grande con un modello di fondazione di partecipazione nata nellāambito di un Partenariato Pubblico Privato che prevede corposi investimenti per la realizzazione di oltre 20 megawattĀ».Ā
Nella fase attuale sono in via di realizzazione diversi impianti che trasformeranno lāenergia solare in elettricitĆ , ma non ĆØ escluso che la Cer di Montevarchi non evolva e punti su altri vettori energetici come lāeolico o il geotermico, piuttosto che investire in idrogeno verde, utilizzabile anche come carburante. La particolaritĆ della Fondazione Cer Italia ĆØ che consente il coinvolgimento allāinterno della Cer di soggetti sia pubblici che privati, in una sinergia importante che puĆ² fungere da esempio per altre realtĆ e comunitĆ : possono aderire persona fisiche, contribuendo alla produzione con pannelli solari installati sul tetto di casa, le associazioni, la piccola e media impresa, l’ente locale, che diventano produttori, distributori e fruitori dell’energia condivisa.Ā
LE REGOLE
Tornando al decreto Cer (o Cacer) questo individua due strade per promuovere lo sviluppo delle comunitĆ energetiche: āun contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili, finanziato dal Pnrr e rivolto alle comunitĆ i cui impianti sono realizzati nei comuni sotto i cinquemila abitanti che supporterĆ lo sviluppo di due gigawatt complessivi, e una tariffa incentivante sullāenergia rinnovabile prodotta e condivisa per tutto il territorio nazionaleā, si legge sul sito del Mase. I due benefici sono tra loro cumulabili ed attraverso il provvedimento legislativo sarĆ favorito lo sviluppo di 5 gigawatt complessivi di impianti di produzione di energia rinnovabile. Le risorse dedicate dovrebbero dare una scossone al settore, infatti, secondo stime dello stesso ministero dellāAmbiente, le nuove tariffe incentivanti dovrebbero sostenere almeno 210mila iniziative.Ā
In questāottica Fondazione CER Italia, come dichiarato anche tra le finalitĆ del suo statuto, puĆ² fornire il supporto necessario per assicurare lāaccesso ai contributi del Pnrr, perchĆ© lāobiettivo ĆØ sviluppare nuovi modelli di servizi di interesse pubblico a partecipazione locale e diffusa per rimettere al centro il cittadino (o lāimpresa) che, da consumatore/produttore, avrĆ un abbattimento del costo in bolletta, diventando parte attiva di un modello culturale a difesa dellāambiente.
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