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Il Consiglio dei ministri approva la norma sugli ingressi: piĆ¹ click day e permesso per chi denuncia il caporalato
Lavoratori migranti raccolgono cavoli in Ohio (Credit: Bob Jagendorf/Flickr/CC BY-NC 2.0)
Doveva essere un decreto improntato a risolvere il problema degli ingressi regolari delle persone migranti. Un mettere ordine ai flussi e i click day.
Ć risultato invece che la quota di ingressi autorizzati nel triennio rimane uguale (452mila); che aumentano le giornate dei click, ma ci sarĆ un tetto di domande per imprenditori (massimo 3 per singolo); che non vi sarĆ alcuna sanatoria per chi ĆØ giĆ qua che attende di lavorare e ora risulta ancora irregolare, ma cāĆØ una stretta pesante su materie altre, quelle che riguardano ong e respingimenti.
Il decreto cosiddetto flussi, che nella formula intera recita āDisposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime di caporalato, nonchĆ© di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionaleā, allarga le maglie e, come sempre piĆ¹ spesso accade, diventa omnibus, includendo tra gli articoli anche norme che riguardano le navi e gli aerei delle ong, in modo da diventare lāennesima legge che tenta di imbrigliare i soccorsi in mare.
Contro le navi e gli aerei ong
Non era sufficiente infatti il Ddl ācodice di condotta delle ONGā del 2023, anche ieri il Consiglio dei ministri ha vagliato una norma in cui si irrigidiscono le sanzioni per soccorso navale, scrivendo una frase general generica che poi puĆ² comprendere nella pratica quel che si vuole.
Ridefinendo i cosiddetti requisiti che chi fa salvataggio deve rispettare, si specifica che questi non devono mettere a repentaglio ālāincolumitĆ dei migrantiā non solo a bordo, ma durante le fasi del soccorso in mare.
Si abbreviano inoltre i termini del ricorso per sospendere i sempre piĆ¹ frequenti fermi amministrativi, in caso di salvataggi multipli o di omissione agli ordini della guardia costiera libica: il tempo per impugnare il provvedimento scende da 60 a 10 giorni.
A questo si aggiunge un passaggio che invece riguarda gli aerei delle ong che pattugliano i mari per segnalare la presenza dei natanti; si obbligherebbe il pilota a fare ciĆ² che giĆ fa: segnalare a Enac e al Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo i barchini, pena sanzione fino a 10mila euro e fermo del velivolo.
Un tentativo non nuovo quello di Enac, che giĆ nel maggio scorso aveva provato, con una serie di ordinanze a interdire lāoperativitĆ dei velivoli delle ong sul mar Mediterraneo centrale, con il pretesto del āfenomeno migratorio irregolare via mare proveniente dalle coste dellāAfrica del nordā.
Come se, dopo le navi, anche gli aerei, potessero essere un pull factor alle partenze.
Allora lāente scriveva: āChiunque effettua attivitĆ in ambito Search and Rescue al di fuori delle previsioni del quadro normativo vigente ĆØ punito con le sanzioni di cui al Codice della navigazione, nonchĆ© con lāadozione di ulteriori misure sanzionatorie quali il fermo amministrativo dellāaeromobileā.Ā
Una disposizione senza senso, soprattutto se si considera come, spesso, sono proprio questi aerei a segnalare la presenza di barchini in stato di distress, che necessitano soccorso. Segnalazioni che evitano di fatto lāaumentare di persone morte in mare, in quel tratto tra lāaltro dove (secondo gli ultimi dati OIM ā Organizzazione internazionale per le migrazioni) si regista la percentuale piĆ¹ alta di mortalitĆ : nel 2024 quasi cinque persone al giorno.
Controlli e respingimenti
Si era parlato, nei giorni scorsi, anche dellāimpossibilitĆ per le persone migranti extra UE prive di permesso di acquistare schede telefoniche. Sul tema cellulari, in vista della prossima apertura dei due centri in Albania, il decreto prevede āla visione del telefono cellulareā o di altri dispositivi elettronici in possesso di chi arriva da parte degli agenti della polizia per definire lāidentitĆ delle persone migranti. Pare sia scomparsa invece lāimpossibilitĆ di accesso alle Sim, contestata da diverse realtĆ politiche e associative.
E, stando sempre a chi arriva, per le persone richiedenti asilo vengono dimezzati i tempi per poter far ricorso contro il rigetto della propria domanda, da due settimane a una sola.
Un tempo ridotto che porrĆ non poche difficoltĆ proprio nei casi di chi sarĆ detenuto in Albania, con tutte le problematiche di cui giĆ abbiamo scritto sulla questione avvocati e difesa che dovrĆ avvenire quasi esclusivamente online.
Nelle maglie strette rimangono imbrigliate anche le persone che arrivano da Bangladesh, Pakistan e Sri Lanka, per le quali sono state inserite delle verifiche preventive al rilascio del nullaosta o del visto. Queste nazionalitĆ , che non escono dal decreto flussi, avranno un tempo di stand by prima del rilascio di visti di lavoro.
Ricordiamo che il Bangladesh insieme allo Sri Lanka sono stati inseriti lo scorso maggio nella lista paesi sicuri per le persone richiedenti protezione internazionale, nonostante le varie voci che ne mettono in discussione lo status di sicurezza.
E facendo leva sul tema sicurezza, il decreto introduce lāaccompagnamento alla frontiera non solo per quelle persone che vengono fermate sul territorio, ma anche quelle che vengono rintracciate nelle operazioni di ricerca e soccorso in mare.
Il decreto di respingimento potrebbe dunque partire ancor prima dellāarrivo della persona sulla terra ferma. Una modalitĆ che verrĆ messa in discussione, vista la mancata possibilitĆ di accesso a qualsiasi tipo di garanzia legale.
Quali le novitĆ ?
Se nessuna novitĆ si trova rispetto ai numeri di ingresso e di regolarizzazione rispetto a chi ĆØ giĆ sul territorio italiano, se non quella dellāimplementazione dei click day che saranno divisi per tipologia di lavoratori, il decreto aggiunge due possibilitĆ : per chi entra in Italia con il decreto flussi e rimane senza contratto di lavoro, non occorrerĆ piĆ¹ dover rientrare in patria e poi tornare per far una nuova richiesta.
Si aggiunge infatti un tempo cuscinetto di 60 giorni per cercare una nuova occupazione. Se poi lāimpiego ĆØ stagionale e chi lavora trova unāulteriore occupazione, si potrĆ convertire il titolo di soggiorno oltre il decreto flussi.
Una novitĆ ĆØ stata poi annunciata dalla ministra del Lavoro Marina Calderone e riguarda uno Ā«speciale permesso di soggiorno della durata iniziale di 6 mesi, rinnovabile per un ulteriore anno e prorogabile ulteriormenteĀ» per le vittime di caporalato che denunciano.
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