Case in vendita in Italia, nel terzo trimestre del 2024 prezzi stabili ma +5,0% rispetto all’anno precedente #finsubito prestito immediato

A settembre 2024 prosegue il trend già individuato ad agosto per quanto riguarda il mercato delle case in vendita. Secondo quanto emerso dall’ultimo Osservatorio trimestrale di Immobiliare.it Insights, la proptech company del gruppo di Immobiliare.it, nel terzo trimestre dell’anno in corso (luglio-agosto-settembre) i prezzi degli immobili residenziali in vendita in Italia sono rimasti sostanzialmente stabili rispetto ai tre mesi precedenti, con una lieve flessione di domanda e offerta. Tutte le grandi città italiane sono sempre meno accessibili sia per i single che per le coppie.

Prezzi medi, -0,4% in tre mesi: cresce solo il Nord-Est

La seguente tabella rappresenta la variazione percentuale del prezzo degli immobili in vendita negli ultimi 3 mesi (ultimo trimestre su trimestre precedente) e 12 mesi (ultimo trimestre rispetto al trimestre dell’anno precedente).

I valori sono in ordine decrescente, dalla media €/mq più alta a quella più bassa.

Negli ultimi tre mesi, il delta del prezzo medio al metro quadro in Italia è calato dello -0,4%, restando dunque stabile rispetto al trimestre precedente a 2.228 €/mq, ovvero +5% rispetto allo stesso periodo del 2023.

Un trend che si ripete quasi ovunque: tutte le macroaree del Paese conoscono una sostanziale stabilità rispetto al trimestre precedente (a eccezione del Nord-Est, che cresce dell1,6%) e un aumento, anche sostanzioso, rispetto all’anno precedente. Si va da un minimo di +0,9% in un anno al Centro, a un massimo di +8,3% al Nord-Ovest.

Milano resta il capoluogo più costoso, stabili i prezzi a Firenze

La seguente tabella rappresenta la variazione percentuale del prezzo degli immobili in vendita, negli ultimi 3 mesi (ultimo trimestre su trimestre precedente) e 12 mesi (ultimo trimestre rispetto al trimestre dell’anno precedente).

I valori sono in ordine decrescente, dalla media €/mq più alta a quella più bassa.

Per quanto riguarda i prezzi medi nei capoluoghi di regione, il podio non presenta sorprese rispetto ai mesi precedenti: al primo posto troviamo Milano, con 5.428 €/mq, seguita da Firenze con 4.249 €/mq e Bologna con 3.539 €/mq. All’estremo opposto della classifica ci sono Catanzaro con 969 €/mq, Campobasso con 1.158 €/mq e Perugia con 1.272 €/mq.

Nell’ultimo trimestre, quasi ovunque si osserva una sostanziale stabilità dei prezzi medi, con un delta prossimo allo 0%. La crescita maggiore si ha a Trento, con +1,9%, Venezia con +1,8%, Bari con +1,3% e Bologna con +1,1%. Più sostanzioso il calo a Potenza con -3,7% e Campobasso con -3,0%.

Se invece si considera il delta annuale, sono diverse le città in cui i prezzi sono cresciuti in modo non indifferente, come Trento con 8,6%, Bari con 8,4%, Venezia con 7,0%, Torino con 6,4% e Perugia con 6,0%. In calo solo Potenza con -2,4% e Catanzaro con -1,9%.

Bolzano secondo capoluogo di provincia più caro d’Italia

Se, oltre ai capoluoghi di regione, si considerano anche quelli di provincia, la medaglia d’argento della città più costosa passa da Firenze (che si aggiudica il terzo posto) a Bolzano, con 4.688 €/mq. Nella top 10 compaiono anche Monza con 2.933 €/mq, Rimini con 2.891 €/mq e Siena con 2.881 €/mq.

Affordability: città sempre meno accessibili sia per i single che per le coppie

Single

La seguente tabella rappresenta la variazione percentuale dell’accessibilità dei single al mercato immobiliare in vendita, negli ultimi 3 mesi (ultimo trimestre su trimestre precedente) e 12 mesi (ultimo trimestre rispetto al trimestre dell’anno precedente).

Nel corso dell’ultimo trimestre, la possibilità per un single di avere accesso a un immobile residenziale tra quelli presenti sul mercato è diminuita quasi ovunque. Aumenta in modo apprezzabile la percentuale di immobili accessibili solo a Torino e Campobasso.

Rispetto al terzo trimestre dell’anno precedente, l’accessibilità è in calo (anche forte) ovunque, con picchi a Perugia (-11,3), Palermo (-8,8) e Trieste (-8,7).

Ad oggi, i capoluoghi di regione più accessibili per un single sono Catanzaro con 46,0%, Perugia con 40,0%, Genova con 39,7% e Campobasso con 37,4%.

Coppia

La seguente tabella rappresenta la variazione percentuale dell’accessibilità delle coppie al mercato immobiliare in vendita, negli ultimi 3 mesi (ultimo trimestre su trimestre precedente) e 12 mesi (ultimo trimestre rispetto al trimestre dell’anno precedente).

Le stesse città nominate alla fine del paragrafo precedente sono anche le più accessibili per una coppia alla ricerca di una casa da acquistare: Catanzaro con 84,6%, Perugia con 82,2%, Campobasso con 78,7% e Genova con 70,6%.

L’accessibilità nell’ultimo trimestre è generalmente in calo anche per quanto riguarda le coppie, in particolare a Potenza, Aosta e Bari. Se si considera lo stesso trimestre del 2023, ci si accorge che nel giro di un anno l’accessibilità è diminuita ovunque, anche drasticamente (-11,7 a Trieste, -10,1 a Palermo, -9,6 a Bari, -8,4 a Bologna).

Domanda stabile nel trimestre, in aumento rispetto al 2023

La seguente tabella rappresenta la variazione percentuale della domanda di immobili in vendita negli ultimi 3 mesi (ultimo trimestre su trimestre precedente) e 12 mesi (ultimo trimestre rispetto al trimestre dell’anno precedente).

Negli ultimi tre mesi, la domanda è aumentata in alcune aree (prime fra tutte le Isole con +6,6%), e rimasta sostanzialmente stabile in altre, con una flessione in positivo o in negativo inferiore all’1%. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, il delta è positivo ovunque con picchi che superano il 17% al Centro e al Nord-Ovest.

Offerta in calo in tutta Italia

La seguente tabella rappresenta la variazione percentuale dell’offerta immobiliare, vale a dire dello stock disponibile in vendita, negli ultimi 3 mesi (ultimo trimestre su trimestre precedente) e 12 mesi (ultimo trimestre rispetto al trimestre dell’anno precedente).

Anche l’offerta è cresciuta rispetto allo stesso trimestre del 2023, anche se in modo più contenuto rispetto alla domanda (il picco massimo si raggiunge al Sud con +10,8%). Nel trimestre appena concluso, invece, l’offerta si contrae ovunque.