Estate 2024 da record: in che modo le comunità energetiche potrebbero sostenere la decarbonizzazione #finsubito prestito immediato

Di Annabel Murphy e Laura Tucker  

È troppo chiedere all’Europa aria pulita, profitti sostenibili e una transizione energetica giusta? Non se si chiede alle sue comunità di energia rinnovabile.

Tra l’aumento dei costi energetici e le crescenti preoccupazioni per i cambiamenti climatici, le comunità di energia rinnovabile senza scopo di lucro sono in aumento. In Europa, queste cooperative offrono soluzioni convenienti e sostenibili per l’approvvigionamento energetico, consentendo a persone comuni di riunirsi e investire nei sistemi energetici alternativi che fanno avanzare la transizione ecologica.

Per ampliarsi, tuttavia, il settore energetico europeo deve distogliere la sua attenzione dai sistemi centralizzati e dalle grandi imprese e concentrarsi su sistemi decentralizzati basati sul potere delle persone, con incentivi e infrastrutture adeguati in atto. 

Come funziona un settore energetico basato sulle persone?

Oggi in Europa esistono almeno 2.250 comunità energetiche, che comprendono circa 1,5 milioni di cittadini che producono attivamente elettricità. Ci si aspetta che questo numero aumenti significativamente nei prossimi decenni. Una ricerca di CE Delft nei Paesi Bassi prevede che, entro il 2050, circa l’83% dei cittadini dell’UE potrebbe contribuire alla produzione di energia rinnovabile: ben 187 milioni di nuclei familiari.

Per raggiungere quest’obiettivo, la Commissione europea e gli Stati membri hanno introdotto varie misure per sostenere la crescita dei consumatori di energia, ovvero cittadini che consumano e producono energia, individualmente o collettivamente, all’interno di comunità energetiche.

Il Belgio ha annunciato l’intenzione di aumentare di quasi il triplo la sua capacità eolica offshore, arrivando a sei gigawatt (GW) entro il 2030, con la costruzione di tre nuovi parchi eolici. Per la prima di queste costruzioni, che inizierà questo mese, il governo belga sta incoraggiando la partecipazione della comunità, consentendo ai cittadini di beneficiare di un’elettricità più economica in cambio del loro coinvolgimento nel progetto. Trentatré cooperative energetiche belghe si sono riunite sotto “SeaCoop SCES” per investire collettivamente in questi imminenti progetti eolici offshore.

PUBBLICITÀ

Estate 2024: la più calda mai registrata a livello globale ed europeo

È urgente intensificare la produzione di energie rinnovabili, ha sottolineato Samantha Burgess, vicedirettrice del Copernicus Climate Change Service (C3S). Secondo dati recenti, quella del 2024 è stata l’estate più calda mai registrata a livello globale ed europeo.

L’agosto 2024 ha segnato un’altra terribile pietra miliare, con temperature di 1,51° C al di sopra del livello preindustriale.  Questo segna il 13° mese in un periodo di 14 mesi, nel quale la temperatura media globale dell’aria superficiale ha superato di 1,5° C i livelli preindustriali, secondo il set di dati di rianalisi ERA5 del Copernicus Climate Change Service (C3S). 

“Durante i tre mesi del 2024 appena trascorsi, la Terra ha vissuto i mesi di giugno e agosto più caldi, il giorno più caldo e l’estate boreale più calda mai registrati. Questi eventi estremi legati alla temperatura non faranno che intensificarsi, a meno che non adottiamo misure urgenti per ridurre le emissioni di gas serra.

Un aumento della produzione di energia rinnovabile, che includa progetti energetici portati avanti dalla comunità, dovrebbe essere perseguito in ogni modo possibile, per limitare la dipendenza dai combustibili fossili “, ha esortato.

A sostegno di ciò, C3S ha lanciato una piattaforma di servizi energetici progettata per fornire alle persone e alle comunità informazioni migliori sull’utilizzo dell’energia, in particolare le energie rinnovabili come quella solare, eolica e l’idroelettrica. La piattaforma fornisce dati predittivi che possono aiutare le comunità a gestire la produzione di energia, le fluttuazioni della fornitura e a pianificare sia le operazioni a breve termine che le strategie a lungo termine.

Gli scienziati ritengono che la piattaforma faciliterà la transizione verso un’energia più pulita, con ulteriori miglioramenti previsti per il 2025. Tali miglioramenti includeranno una più ampia copertura geografica, aggiornamenti orari sulle condizioni meteorologiche e dati più completi per migliorare le previsioni sulla produzione di energia.

Alzare la posta in gioco: dalle attività locali ai grandi progetti

Fortunatamente, l’aumento dei progetti di energia rinnovabile basati sulla comunità è al cuore della visione di molte cooperative di successo in tutta Europa.

In Belgio, le cooperative generano abbastanza elettricità per alimentare il 4% dei nuclei familiari (circa 216.000). Ma c’è ancora molto da fare, sostiene Dirk Vansintjan, presidente di REScoop.eu, la federazione europea delle comunità energetiche.

“Perché possiamo continuare ad avere successo e realizzare le nostre ambizioni di decarbonizzazione, rendendo al contempo l’energia più accessibile a tutti, i governi devono creare delle condizioni che ci consentano di investire e far parte di attività più grandi. Anche coinvolgere le persone in questo viaggio verso la transizione energetica è importante”, ha detto Vansintjan.

Il Belgio si colloca al secondo posto nella produzione pro capite di energia eolica offshore. Il Paese ha incorporato la partecipazione dei cittadini nel quadro di ammissibilità per i suoi nuovi progetti eolici offshore nel Mare del Nord, incoraggiando una maggiore collaborazione tra aziende e cittadini.

PUBBLICITÀ

“È importante utilizzare un quadro normativo, un disegno legislativo, un regolamento per consentire questa partecipazione dei cittadini e obbligare le aziende a collaborare e non solo a competere, perché la cooperazione è importante”, ha affermato la ministra belga dell’Energia, Tinne Van der Straeten.

“Perché l’energia riguarda le persone e i cittadini. Bisogna produrla localmente, distribuendola a chi ne ha bisogno, non solo alle industrie e alle aziende, ma anche ai cittadini. In futuro, le comunità energetiche saranno molto presenti nelle case delle persone e nella società nel suo complesso “, ha affermato.

Adottare le comunità energetiche in tutta l’UE

In altre zone d’Europa, i Paesi hanno ancora molto lavoro da fare per trovare il giusto equilibrio tra tutte le parti interessate e aumentare la consapevolezza del grande pubblico sui benefici delle cooperative energetiche.

In Portogallo, ad esempio, le comunità produttrici di energia vengono sottoposte a un trattamento “antidemocratico”, sostiene Ana Rita Antunes, coordinatrice e socia fondatrice di Coopérnico, l’unica cooperativa nazionale per le energie rinnovabili in un Paese così assolato. Antunes ha spiegato che le cooperative sono trattate allo stesso modo dei produttori più grandi, il che limita la loro capacità di competere e crescere.

“Hai accesso alla strada solo se hai un’auto grande. Ma, anche se hai una piccola auto, dovresti poter passare per la stessa strada; non è così in Portogallo “, spiega Antunes, riferendosi al modo in cui le comunità energetiche vengono percepite nel Paese.

“Abbiamo bisogno di poter accedere ad appalti pubblici che riconoscano la diversità di strutture e di obiettivi dei vari enti: non siamo tutti alla ricerca di profitto.”

Antunes fa riferimento agli Stati membri dell’Europa settentrionale in cui sostegno e comprensione pubblici del valore delle comunità energetiche sono più diffusi. Fortunatamente, le cose potrebbero cambiare anche nel resto d’Europa.

La ministra danese del clima e commissaria designata per l’energia e l’edilizia abitativa nella Commissione europea 2024, Ursula von der Leyen, ha il compito di creare un piano energetico per i cittadini. La ministra Tinne Van der Straeten ritiene che quest’iniziativa contribuirà ad accelerare l’accesso a energia pulita e a prezzi accessibili in tutta l’UE.

“Sono molto felice che qui in Belgio abbiamo implementato un quadro per l’eolico offshore, in modo da poter essere anche un esempio guida a livello europeo, per ottenere un quadro legislativo europeo più ampio”, ha concluso la ministra Tinne.