Cessione crediti fiscali

procedure celeri

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
Affitto Immobili
Agevolazioni - Finanziamenti
Aste Abruzzo
Aste immobili
Aste Regioni
bed & breakfast
Immobili
Agenzia delle Entrate. Fisco in tilt: dimentica le sanatorie e chiede somme già pagate. La ‘Gentile’ Minaccia. #finsubito prestito immediato

Effettua una nuova ricerca

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
Affitto Immobili
Agevolazioni - Finanziamenti
Aste Abruzzo
Aste immobili
Aste Regioni
bed & breakfast
Immobili


Contribuenti in preda a continue crisi di nervi, “minacciati” da pignoramenti e altri atti esecutivi.

Francofonte, 6 ottobre 2024. Contribuenti in preda a continue crisi di nervi perché “minacciati” da pignoramenti, fermo auto, e altri atti esecutivi, in quanto risultano debitori del Fisco. In alcuni casi, i presunti debiti non esistono perché già pagati o definiti in seguito a rottamazione cartelle o chiusura lite pendente, cioè con una delle sanatorie fiscali introdotte negli ultimi anni. Il guaio è che manca l’“abbinamento” tra la sanatoria fatta e la cancellazione dei debiti a ruolo definiti con la sanatoria. Ecco tre esempi.

Il sollecito di pagamento dimentica la rottamazione. Un primo esempio riguarda un contribuente che, il 30 settembre 2024, riceve un sollecito di pagamento, con richiesta di somme per complessivi 2.516,06 euro. Il sollecito di pagamento è da annullare, in quanto le somme chieste non sono dovute perché sono state definite con la rottamazione quater, di cui alla dichiarazione di adesione del 30 marzo 2023, ambito provinciale di Siracusa. A seguito della rottamazione, sono state già pagate le prime 10 rate, di cui la decima, in scadenza il 30 novembre 2025, è stata già pagata in anticipo, il 26 aprile 2024. A questo punto, il contribuente presenta un’istanza di autotutela, chiedendo l’annullamento del sollecito di pagamento in tempi brevi.

La “minaccia” del Fisco se non si paga. L’intervento degli uffici è indispensabile e urgente, considerata la “minaccia” riportata nel sollecito di pagamento, nel punto in cui si avvisa il “Gentile” contribuente (inizia con la parola “Gentile” la lettera – minaccia dell’ufficio) <<che, in caso di mancato pagamento>> si potranno <<attivare le procedure cautelari (per esempio, il fermo amministrativo della sua autovettura) ed esecutive (per esempio, il pignoramento del suo conto corrente>>. Vale la pena ripetere che è indispensabile ed urgente un pronto intervento degli uffici cosiddetti “competenti”, anche per scongiurare l’ipotesi di un pignoramento dal conto corrente del gentile contribuente, per somme non dovute. Il conseguente rimborso delle somme pignorate ingiustamente verrebbe poi fatto dagli uffici competenti con difficoltà e notevole perdita di tempo e di spese. D’altra parte, come ogni tanto affermano scherzosamente alcuni funzionari, per loro, fare rimborsi sono atti contro natura, perché fanno parte dell’agenzia delle Entrate e non agenzia delle Uscite…

La chiusura lite pendente “dimenticata”. Un secondo esempio riguarda un contribuente al quale l’agente della Riscossione chiede di pagare due cartelle relative a due accertamenti, uno per il 2010 e l’altro per il 2012. Considerato che i due accertamenti sono stati definiti con la chiusura delle liti pendenti, il contribuente, in data 4 settembre 2024, ha presentato un’istanza di annullamento all’agenzia delle Entrate che, nel caso specifico, è l’ente impositore. Finora, però, l’ufficio è rimasto in silenzio. In questi casi, l’ufficio non rispetta le norme sulla trasparenza, di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241, il cui articolo 1, comma 2, stabilisce che <<la pubblica amministrazione ha il dovere di>> concludere il procedimento <<mediante l’adozione di un provvedimento espresso>> e che, di norma il procedimento si deve concludere entro trenta giorni.

Mutuo asta 100%

Assistenza consulenza acquisto in asta

La nuova istanza per un atto già annullato. Il terzo esempio riguarda un contribuente che, in data 11 settembre 2024, riceve una comunicazione preventiva di fermo amministrativo, facendo riferimento a una cartella notificata il 4 luglio 2022. Nella comunicazione, l’agenzia delle Entrate Riscossione, per conto dell’Ente creditore, agenzia delle Entrate, direzione provinciale di Siracusa, chiede al contribuente il pagamento di 4.567,78 euro, per sanzioni e interessi relativi all’anno 2016. Come specificato nel “dettaglio del debito”, si fa riferimento ad una cartella di pagamento che sarebbe stata notificata nel 2022, ma che il contribuente non ha mai ricevuto. Gli importi chiesti sono per sanzioni e interessi relativi al 2016, cioè a otto anni prima; per chiarezza, l’ufficio, con una comunicazione di irregolarità, cosiddetto avviso bonario, del 26 luglio 2019, aveva chiesto sanzioni per complessivi 1.334,97 euro, pari cioè ad un terzo dell’importo presunto dovuto di 4.004,91 euro. Il fatto curioso è che la comunicazione di irregolarità, cosiddetto avviso bonario, è stata già annullata da parte dello stesso ufficio, a seguito di istanza di annullamento in autotutela presentata dal contribuente. L’ufficio, infatti, con una comunicazione del 26 luglio 2019, aveva informato il contribuente di avere proceduto all’annullamento della comunicazione; il caso era quindi chiuso, ma, evidentemente, la comunicazione all’agenzia delle Entrate Riscossione non era stata fatta o non era andata a buon fine, vista la ripetizione della stessa richiesta ricevuta dal contribuente che, per l’inefficienza degli uffici, ha dovuto presentare una nuova istanza di annullamento in autotutela. La nuova istanza è stata presentata il 16 settembre 2024, nella speranza questa volta di riuscire a mettere la parola “fine”.

Autotutela obbligatoria e facoltativa. Gli uffici devono rispettare le regole in materia di autotutela obbligatoria, di cui al decreto legislativo 30 dicembre 2023, n. 219, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 2 del 3 gennaio 2024, in vigore dal 18 gennaio 2024, che ha apportato modifiche alla legge 27 luglio 2000, n. 212, cioè allo statuto dei diritti del contribuente. Le novità più importanti sono costituite dall’inserimento di due articoli nella legge sui diritti del contribuente, articolo 10 – quater “esercizio del potere di autotutela obbligatoria” e 10 – quinquies “esercizio del potere di autotutela facoltativa”.
L’autotutela è obbligatoria nei casi di errori manifesti, nonostante la definitività dell’atto. E’ infatti previsto che l’amministrazione finanziaria procede in tutto o in parte all’annullamento o alla rinuncia all’imposizione, senza necessità di istanza del contribuente, anche in pendenza di giudizio o in caso di atti definitivi, nei seguenti casi di manifesta illegittimità dell’atto o dell’imposizione: errore di persona; errore di calcolo; errore sull’individuazione del tributo; errore materiale del contribuente, facilmente riconoscibile dall’amministrazione finanziaria; mancata considerazione di pagamenti eseguiti; mancanza di documenti successivamente sanata, non dopo i termini, se previsti, a pena di decadenza. L’amministrazione finanziaria non procede all’annullamento d’ufficio o alla rinuncia all’imposizione nel caso di sentenza passata in giudicato ad essa favorevole, nonché decorso un anno dalla definitività dell’atto viziato per mancata impugnazione. Il richiamato articolo 10 – quinquies “esercizio del potere di autotutela facoltativa”, stabilisce che fuori dei casi di cui all’articolo 10 – quater, l’amministrazione finanziaria può comunque procedere all’annullamento, in tutto o in parte, di atti di imposizione, ovvero alla rinuncia all’imposizione, senza necessità di istanza di parte, anche in pendenza di giudizio o in caso di atti definitivi, in presenza di una illegittimità o infondatezza dell’atto o dell’imposizione.

L’autotutela nel rispetto dei cittadini. L’autotutela in materia tributaria è lo strumento che impiega il cittadino per farsi ascoltare dagli uffici, quando ritiene di avere subìto un’ingiustizia. Per una giusta autotutela, gli uffici devono anche ricordarsi della regola non scritta, ma sempre valida del “buon senso”. Basta con i formalismi inutili. Quello che non si capisce è perché gli uffici, anche quando sono in presenza di accertamenti illegittimi e infondati, o richieste di somme non dovute, non si ricordino dell’autotutela, che consente di annullare gli atti sbagliati. I cittadini meritano rispetto e gli uffici, quando sbagliano e colpiscono ingiustamente un cittadino onesto, devono ricordarsi delle norme sull’autotutela, che consentono di annullare gli atti sbagliati. E’ grave che ogni tanto “resuscitano” richieste di pagamento non dovute, mettendo in difficoltà i contribuenti, con l’ulteriore aggravante che, aperta la lite, alcuni uffici proseguono il contenzioso fino alla Cassazione, rischiando di non incassare nulla e di essere condannati al pagamento delle spese di giudizio. Purtroppo, quando “parte” un accertamento o una richiesta di pagamento, è quasi inevitabile che il relativo contenzioso dovrà superare i tre gradi di giudizio, primo, secondo grado e Cassazione. Non è giusto, ma gli uffici che amano la lite sperano in una delle cosiddette sentenze a “sorpresa” da parte dei giudici tributari, che possa giustificare il loro operato. Inoltre, chi paga è sempre e soltanto il contribuente, non certo il singolo funzionario che emette l’accertamento sbagliato o chiede pagamenti non dovuti e prosegue il contenzioso. Gli unici a guadagnarci in questa grande confusione fiscale, la peggiore degli ultimi venti anni, sono i difensori dei contribuenti. Per gli errori dei funzionari, paga l’agenzia delle Entrate, cioè la collettività.

I cittadini meritano rispetto. E’ anche vero che gli uffici sono in difficoltà, per mancanza di personale e di dirigenti, ma i “Cittadini” meritano più rispetto ed un sistema fiscale che generi certezze, non paure, ansie e panico, come quello degli ultimi anni. Anche l’ex ministro dell’Economia, Giovanni Tria, nell’illustrare le linee guida davanti alla Commissione Finanze del Senato, il 17 luglio 2018, ha affermato che è <<doveroso passare da uno stato di paura nei confronti dell’amministrazione finanziaria a uno stato di certezza del diritto e fiducia>>. Dal 2018 ad oggi, peraltro, la situazione è peggiorata e le paure, le ansie e il panico sono in aumento, e sono diminuite le certezze del diritto. Inoltre, anche se dal 2024 sono state introdotte le predette due norme in materia di autotutela obbligatoria e facoltativa, sono diversi i funzionari che, vista la sottile differenza tra “obbligatoria” e “facoltativa”, sono spesso “portati” a giudicare l’istanza presentata dal contribuente come autotutela facoltativa e, quindi, non fare nulla…. Per fare funzionare l’autotutela, occorre obbligare gli uffici a rispondere in tempi certi alle istanze presentate dai contribuenti. Ci vuole più lealtà e collaborazione, solo così si potrà sperare in un Fisco amico e contribuenti in buona fede, con l’obiettivo di eliminare la grande confusione fiscale che sta soffocando tutti, uffici dell’agenzia delle Entrate compresi. Come sempre, gli unici a beneficiarne sono i veri evasori. E poi si parla di “lotta all’evasione”, che, così come l’autotutela, appartiene al passato. Purtroppo, visto che, in materia di autotutela, l’ufficio non ha alcun obbligo di risposta in tempi certi, ed il contribuente non ha alcuna tutela giurisdizionale, l’autotutela serve a poco, così come, oggi più che mai, sono una rarità i funzionari degli uffici che si assumono la responsabilità di annullare gli atti illegittimi o infondati.
Il contribuente ingiustamente disturbato dal Fisco non può fare affidamento solo sulla fortuna di trovare queste poche persone che ancora oggi, nonostante tutto, fanno il loro dovere con onestà, serietà, professionalità e rispetto dei cittadini tutti, senza distinzione alcuna.

Mimma CocciufaTonino MorinaEsperti fiscali del Sole 24 – Ore



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Mutuo asta 100%

Assistenza consulenza acquisto in asta

Source link 

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Informativa sui diritti di autore

Questa è una parte dell’articolo originale

Vuoi approfondire l’argomento, criticarlo, discutere

come previsto dalla legge sul diritto d’autore art. 70

Sei l’autore dell’articolo e vuoi richiedere la rimozione?

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: “Il riassunto, la citazione (source link) o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui