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In considerazione dell’approssimarsi della fine del mese, ricordiamo che per contribuenti di minori dimensioni titolari di reddito d’impresa e di lavoro autonomo il 31 ottobre scade la possibilità – per quest’anno – di aderire al Concordato preventivo biennale (Cpb), introdotto dal Dlgs n. 13/2024 allo scopo di favorire l’adempimento spontaneo agli obblighi dichiarativi.
Concordato le cui linee generali, regole specifiche e istruzioni per l’adempimento forfettario da parte dei contribuenti che applicano gli Indici sintetici di affidabilità (Isa) sono stati oggetto lo scorso settembre della circolare n. 18/E dell’Agenzia delle Entrate.
Tra le condizioni indicate per l’adesione, quella di non avere debiti per tributi amministrati dall’Agenzia o debiti contributivi o aver estinto, prima della scadenza del termine per aderire al Concordato, quelli di importo pari o superiore a 5mila euro. Il Cpb è precluso inoltre a coloro che nei tre anni precedenti a quello di applicazione non hanno presentato la dichiarazione dei redditi, pur essendo tenuti a farlo.
L’adesione alla proposta consente di pianificare la propria tassazione per un anno in via sperimentale (2024) per i forfetari e per due anni (2024 e 2025) per i contribuenti Isa. Inoltre, nei confronti di tutti i soggetti che aderiscono non potranno essere effettuati gli accertamenti previsti dall’articolo 39 del Dpr n. 600/73 salvo che, in esito ad attività istruttorie dell’amministrazione Finanziaria, non si verifichi una causa di decadenza dal Cpb stesso. Ulteriori benefici riguardano i contribuenti che applicano gli Isa, che avranno diritto alle premialità specifiche del regime. L’adesione, invece, non ha alcun effetto ai fini Iva.
Pure il contribuente che ha già presentato la dichiarazione per il periodo d’imposta 2023 senza accettare la proposta Cpb, fino al 31 ottobre ha la possibilità di formalizzare l’adesione all’istituto, presentando una dichiarazione correttiva.
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