Semplificazione, una parola al vento #finsubito prestito immediato

La semplificazione fiscale e amministrativa è una parola d’ordine della politica italiana, di tutti i partiti, ormai da qualche decennio. Come gesto simbolico si è arrivati persino ai roghi in piazza delle Gazzetta ufficiali (contenti norme che sarebbero state abrogate). Tutto inutile. La cronaca quotidiana continua a mostrare contorcimenti legislativi da teatro dell’assurdo. Ieri ItaliaOggi titolava un prima pagina “tormentone superbonus”, perché, un provvedimento che avrebbe dovuto rilanciare l’attività edilizia dopo la pausa del Covid e migliorare la qualità patrimonio edilizio si è trasformato in un incubo senza fine per i proprietari di immobili e le imprese edili, alle prese con decine di modifiche normative che intervengono in corso d’opera senza alcun riguardo per le legittime aspettative maturare dai cittadini.

In materia fiscale il principio della semplificazione normativa è da molto tempo una barzelletta. Che però non fa ridere nessuno. Rinnovare il rapporto fisco-contribuente era uno dei principi fondamentali della Riforma fiscale. Ancora una volta disatteso. Basti pensare al concordato preventivo biennale, su cui i contribuenti sono chiamati a fare una scelta entro la fine di questo mese, ma sul quale il parlamento, nel dl omnibus, sta discutendo ulteriori modifiche, non di poco conto, come l’applicazione di uno scudo fiscale retroattivo. Ma questo è solo un esempio.

Con la fattura elettronica, alcuni adempimenti fiscali e contabili avrebbero dovuto essere eliminati, invece si è tradotto di un obbligo aggiuntivo, che non ha tolto di mezzo altri invii e comunicazioni richiesti ai contribuenti anche se diventati inutili, come reverse charge, split payment, liquidazioni periodiche Iva, modello 770, adempimenti che, in applicazione al principio più volte approvato dal legislatore che la Pubblica amministrazione non può richiedere dati che sono già in suo possesso dovrebbero essere abrogati da un pezzo. Per non parlare della dichiarazione dei redditi precompilata che ha solo moltiplicato gli adempimenti necessari alla predisposizione dei modelli. Cambiano i governi, gli slogan, ma la tendenza a scaricare sui contribuenti e i cittadini adempimenti, costi, e complicazioni, non cambia mai.