Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
Affitto Immobili
Agevolazioni - Finanziamenti
Aste Abruzzo
Aste immobili
Aste Regioni
bed & breakfast
Immobili
Progetti Erc, tre quelli federiciani ammessi ai finanziamenti #finsubito prestito immediato

Effettua una nuova ricerca

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
Affitto Immobili
Agevolazioni - Finanziamenti
Aste Abruzzo
Aste immobili
Aste Regioni
bed & breakfast
Immobili


Medaglia d’argento, ex aequo con il Politecnico di Milano, la Bocconi, l’Università Vita-Salute San Raffaele, La Sapienza di Roma e il CNR, per la Federico II, nella competizione degli Starting Grant, progetti finanziati dallo European Research Council (ERC). Tre a testa per queste Università. L’Ateneo medaglia d’oro è stato quello di Padova, che si è aggiudicato 5 borse. Le proposte di progetto arrivate all’Erc per questo bando sono state 3.474 e ne sono state selezionate e ammesse al finanziamento 494.
A tre ricercatori federiciani sono stati assegnati complessivamente 4,5 milioni di euro. Se li sono aggiudicati Simona Colombelli, Luca Fortunato e Stefano Oscurato.
“Gli Starting Grant – informa l’Ateneo – sono finanziamenti da un milione e mezzo di euro ciascuno destinati dalla Commissione Europea ai giovani ricercatori europei. L’intervento dell’UE, per un totale di quasi 780 milioni di euro, sostiene la ricerca d’avanguardia in un’ampia gamma di settori, dalle scienze della vita e della fisica alle scienze sociali e umanistiche sovvenzionando attraverso i progetti talenti scientifici emergenti in tutta Europa”.
Simona Colombelli ha ricevuto la consistente borsa di ricerca per il progetto ‘FORESEEING- FrOm RupturE procesS to Earthquake Early warnING’,che intende segnare un punto di svolta nella comprensione dei terremoti e delle misure preventive da adottare per ridurne gli effetti devastanti.
Luca Fortunato ha avuto il finanziamento per il progetto ‘AMF – Advancing Membrane Filtration: Understanding Fouling Dynamics and Sustainable Cleaning Strategies’. La sua ricerca è orientata alla promozione di soluzioni sostenibili e tecnologicamente avanzate per la tutela dell’ambiente.
Stefano Luigi Oscurato ha vinto lo Starting Grant per il progetto ‘HyperMaSH’. Punta alla realizzazione di strumenti ottici avanzatissimi, sfruttando nuovi materiali speciali, contenenti molecole di azobenzene (facilmente modellabili usando solo la luce), che grazie a particolari tecniche di olografia digitale, renderanno possibile la produzione sostenibile (meno scarti e riduzione di passaggi) di innovativi e ultrasottili dispositivi ottici.

Entità dei terremoti: l’oggetto dello studio di Simona Colombelli, ricercatrice al Dipartimento di Fisica

Napoletana, 38 anni, due figli, laurea in Fisica, Simona Colombelli (Ricercatrice di Fisica del sistema terra, dei pianeti, dello spazio e del clima presso il Dipartimento ‘Ettore Pancini’) ha scelto di occuparsi di un filone di ricerca che potrebbe permettere di rispondere ad una delle domande sulle quali si arrovellano da molto tempo i sismologi. Quella sul perché un certo terremoto inizia e finisce come fenomeno di lieve entità e sul perché un altro ha una potenza ben maggiore, capace anche di provocare effetti devastanti nel territorio dove si verifica.
La sua è pura speculazione o potrebbero esserci ricadute concrete sulla protezione civile, sulla mitigazione degli effetti dei terremoti, dalla risposta a tali domande?
“Ad oggi la previsione dei terremoti non è possibile, ma comprendere il meccanismo che determina la circostanza che un terremoto sia più o meno forte potrebbe consentire un giorno di migliorare e perfezionare le reti di allerta precoce. Attraverso i sistemi di Early Warning, infrastrutture avanzate, si potrebbero intraprendere azioni di messa in sicurezza prima dell’arrivo delle onde più distruttive. La mia più grande ambizione è che i risultati della ricerca possano salvare vite umane. Quello dell’Early Warning è d’altronde un filone di indagine molto sviluppato nel gruppo di sismologia di Fisica dal quale io provengo e che è coordinato dai professori Aldo Zollo e Gaetano Festa”.
Quante persone lavoreranno a questa ricerca finanziata dall’Europa?
“Io sono la responsabile scientifica, diciamo così il capitano, e recluterò una squadra di 4 o 5 persone che mi aiuteranno. Il progetto sarà realizzato in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Si fonda su tre aree di ricerca: l’analisi dei terremoti naturali, lo studio delle microfratture in laboratorio per capire cosa succede a piccole scale e l’utilizzo di modelli digitali per simulare il comportamento delle faglie. Durerà cinque anni”.
Quale è stato il suo percorso dopo che si è laureata?
Ho frequentato il dottorato di ricerca in Geofisica a Bologna e poi ho iniziato la carriera di post doc a Napoli e mi sono specializzata su questa tematica. Sono stata anche all’estero, in particolare al Berkeley Seismological Laboratory. Quella è stata per me un’esperienza molto importante, perché ho toccato con mano come si lavora in altri Atenei e in altri Paesi”.

“Non bisogna mollare se si ha passione”

La Campania è terra di terremoti, oltre che di vulcani. Ha influito in qualche modo questa circostanza nella sua scelta di percorrere il filone della ricerca sui sismi e sull’Early Warning?
“Per motivi anagrafici non ho vissuto l’esperienza del terremoto del 1980 in Irpinia, ma fa parte della nostra memoria collettiva, e il gruppo di ricerca di Fisica del quale faccio parte ha come cuore il monitoraggio della faglia che generò quel terremoto”.
È difficile per lei conciliare la ricerca e l’attenzione a due figli piccoli?
“Viaggio, sono fuori anche per diversi giorni, ma la presenza di due figli aiuta a mantenere alta la mia motivazione e comunque è bellissima”.
Cosa non può mancare ad un ricercatore?
“La capacità di credere in se stessi e di non lasciarsi spaventare dal percorso della ricerca. Non è semplice, ma bisogna credere nelle proprie capacità. Il sostegno e l’appoggio incondizionato della famiglia per me sono stati fondamentali. Non solo ora, anche durante gli studi prima della laurea. Momenti di incertezza possono capitare, la carriera nell’università italiana può attraversare diverse fasi di precarietà, ma non bisogna mollare se si ha passione.
Noi di Fisica ci alleniamo da piccoli, perché quello della laurea certamente è un percorso impegnativo e se lo si vuole fare bene richiede dedizione. Io provenivo dal liceo linguistico, non avevo avuto a scuola una formazione solida né in fisica né in matematica, ma ho compensato con impegno ed umiltà.
Negli ultimi anni ho svolto anche corsi. Ebbene, vedo che oggi troppi ragazzi si lasciano scoraggiare. Non sono forti abbastanza, sono fragili. La determinazione, invece, non dovrebbe mancare. È capitato anche a me di non riuscire in alcuni esami come avrei voluto, ma bisogna accettare le difficoltà ed affrontarle senza abbattersi”.

Dispositivi ottici innovativi, il progetto di Stefano Oscurato

Il progetto si chiama HyperMaSH e si propone di realizzare strumenti ottici avanzatissimi, sfruttando materiali speciali, che contengono molecole di azobenzene, facilmente modellabili usando solo la luce. Renderanno possibile la produzione di dispositivi ottici innovativi e ultrasottili, con il valore aggiunto della riduzione di scarti e passaggi. Il protagonista di questa sfida si chiama Stefano Oscurato, ha 33 anni, vive tra Marano e Mugnano, in provincia di Napoli, e si è laureato in Fisica alla Federico II.
Come ha iniziato il suo percorso di ricerca?
“Con il dottorato, come tanti. Nel Dipartimento dove mi ero laureato. L’ho concluso nel 2017 e durante quel percorso ho vissuto due esperienze all’estero. La prima, piuttosto breve, presso l’Università di Harvard negli Usa. La seconda, molto significativa, a Tampere, in Finlandia”.
Perché quella scandinava è stata un’esperienza particolarmente importante nella sua formazione di giovane ricercatore?
“Nel gruppo di professori che ho incontrato lì c’era Arri Priimagi, che sarebbe diventato per me un riferimento. Con lui ho infatti poi imbastito un consorzio europeo incentrato su attività che producono trasferimento dall’attività di ricerca all’industria”.
Prima di partecipare al bando che ha vinto, che attività svolgeva?
“Ero e sono ricercatore di tipo A a tempo determinato. Quando ad agosto 2023 ho deciso di partecipare al Grant avevo un’idea costruita negli anni. La scadenza della presentazione dei progetti era novembre 2023. È stato un periodo di totale immersione nella scrittura del progetto, durante il quale ho chiesto supporto e mi sono confrontato su singoli aspetti con tante persone attive nella ricerca. Quando l’ho scritto, non immaginavo che sarei arrivato fino in fondo, che avrebbero scelto proprio me. Non che non fossi convinto della validità della proposta, del contenuto, ma la verità è che i progetti finanziati sono eccellenti, come lo sono anche una parte di quelli non finanziati. La competizione è veramente dura”.
Quando si è convinto che ce l’avrebbe fatta?
A marzo è stato reso noto il risultato della prima fase di valutazione. La supera circa il 30 per cento dei concorrenti, di coloro i quali avevano avanzato la propria candidatura. Io ero in quel 30% e a quel punto ho creduto che forse avrei potuto arrivare fino in fondo”.
Quali sono le caratteristiche che non possono mancare, secondo la sua esperienza, in un giovane ricercatore che si proponga per un Grant?
È una risposta complessa, perché i fattori in gioco sono tanti e sono diversi pure i criteri di valutazione. La mia impressione è che, al netto dei contenuti dei progetti, che sono estremamente eterogenei, un aspetto che valutano molto quelli dell’ERC è la capacità del candidato di dimostrare indipendenza e di guidare un gruppo”.
Indipendenza da che o da chi?
“Indipendenza sia nel senso di avere pubblicato da solo un certo numero di lavori, sia nel senso di spingere molto sulle proprie idee. Purché, ovviamente, valide e fondate su adeguati contenuti scientifici”.
Immagini che un neolaureato in Fisica, certamente bravo, abbia in mente di dedicarsi alla ricerca. Cosa gli direbbe?
“La prima cosa che gli direi è che fa bene e che vivrà un’avventura straordinaria. In certi momenti difficile ed incerta, ma entusiasmante. La seconda cosa che gli direi è di buttarsi, di osare. Io pensavo di non essere all’altezza, invece bisogna avere il coraggio di difendere la propria idea. Se non ci si prova si perde il treno e a volte quel treno poi non passa più”.
Grant a parte, cosa le piacerebbe fare ora?
“Vorrei, con l’aiuto della Federico II, raccontare ai più giovani di me la mia esperienza in maniera dettagliata. Per aiutarli ad infrangere quella barriera che talvolta ci si costruisce e che impedisce di provare a raggiungere traguardi ambiziosi”.

Luca Fortunato: “si avvera un sogno”

“Ho partecipato al Grant prima di entrare in azienda, senza che all’epoca avessi grandi illusioni di poterlo vincere, ma con la consapevolezza che non tentare sarebbe stato una inutile rinuncia. Se avessi dato ascolto a chi mi dissuadeva, mi scoraggiava, non avrei mai presentato la domanda. Adesso si avvera un sogno”. Luca Fortunato, campano di Battipaglia, trentottenne sposato con due figli piccoli, ha lo stato d’animo di chi ha raggiunto un traguardo che aveva sempre desiderato, ma che gli sembrava solo un miraggio.
Esperto in Ingegneria ambientale e chimica, abilitato al ruolo di professore associato in Ingegneria chimica ed ambientale, vanta un’ampia esperienza internazionale nelle tecnologie a membrana e nei processi di trattamento delle acque reflue, desalinizzazione e valorizzazione dei sottoprodotti. Si distingue per il suo approccio innovativo, focalizzato sulla riduzione del consumo energetico e sull’abbattimento dell’impatto ambientale nei sistemi di trattamento e recupero delle acque. La sua ricerca è orientata alla promozione di soluzioni sostenibili e tecnologicamente avanzate per la tutela dell’ambiente.
Dove si è laureato e come ha proseguito poi il suo percorso di ricerca?
“Ho conseguito la laurea in Chimica a Fisciano e poi il dottorato in Ingegneria Ambientale in Arabia Saudita”.
Perché così lontano?
“Dopo avere lavorato per quattro anni in Campania con aziende che si occupavano del ciclo della depurazione, colsi l’opportunità di una esperienza in un Paese nel quale la scarsità di acqua è un problema drammatico e nel quale sono in corso ricerche molto avanzate per ottimizzare l’utilizzo della risorsa idrica. Proprio perché in Arabia Saudita hanno poca acqua, si sforzano di trovare il modo per impiegarla al meglio. Ho partecipato a progetti relativi al trattamento delle acque e alla desalinizzazione”.
Cosa fa ora?
“Lavoro nelle Marche, in una importante azienda tedesca che produce membrane. Lascerò per occuparmi pienamente del progetto finanziato dall’Europa. Ci sarà molto da fare, a cominciare dal reclutamento della squadra dei collaboratori. Una sfida impegnativa, ma entusiasmante”.
Lei si è laureato a Fisciano, ha svolto il dottorato in Arabia Saudita e lavora nelle Marche con una società tedesca. Quale è il suo legame con l’Ateneo Federico II?
“Sono da tempo in contatto con i professori Francesco Pirozzi e Giovanni Esposito, entrambi del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale federiciano, i quali mi hanno sostenuto, stimolato a partecipare. Mi hanno dato fiducia. Ora che ho vinto il Grant farò riferimento a quel Dipartimento. Potrò assumere studenti di dottorato, assegnisti e borsisti”.
Quali obiettivi si propone di raggiungere il suo progetto?
“Vuole migliorare la sostenibilità e ridurre l’impatto energetico del trattamento e recupero delle acque. È a cavallo tra ingegneria ambientale e chimica. Prevede, per esempio, l’impiego di un sensore che utilizza l’intelligenza artificiale e lo sviluppo di soluzioni sostenibili per il lavaggio delle membrane”.
Immagini che uno studente prossimo alla laurea le chieda un suggerimento, un consiglio per intraprendere la strada della ricerca. Cosa gli direbbe?
“Gli suggerirei di non smettere mai di sognare, di essere ambizioso e di dedicarsi a quello che gli piace. Quando ti guida la passione diventa tutto più facile”.
Servizio di
Fabrizio Geremicca
Scarica gratis il nuovo numero di Ateneapoli

Mutuo asta 100%

Assistenza consulenza acquisto in asta

Ateneapoli – n.13-14 – 2024 – Pagina 4-5



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link 

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

Mutuo asta 100%

Assistenza consulenza acquisto in asta

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Informativa sui diritti di autore

Questa è una parte dell’articolo originale

Vuoi approfondire l’argomento, criticarlo, discutere

come previsto dalla legge sul diritto d’autore art. 70

Sei l’autore dell’articolo e vuoi richiedere la rimozione?

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: “Il riassunto, la citazione (source link) o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali

Mutuo asta 100%

Assistenza consulenza acquisto in asta

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui