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La Corte di Cassazione ha emesso una sentenza che garantisce ai residenti nel cratere sismico del 2016 il diritto al rimborso del 60% delle imposte versate nel 2017, periodo della cosiddetta “busta paga pesante”. Questo risultato è stato accolto con soddisfazione dalla Cisl Umbria, che ha supportato i cittadini attraverso azioni collettive promosse insieme allo studio legale Pierdominici di Macerata. L’iniziativa ha coinvolto lavoratori e pensionati danneggiati dal terremoto, fornendo assistenza nella presentazione dei ricorsi contro l’Agenzia delle Entrate.
La Cisl Umbria ha evidenziato il successo delle iniziative promosse anche nelle Marche, dove oltre 3.000 cittadini marchigiani hanno aderito ai ricorsi collettivi. In quelle regioni, i giudici provinciali di Ancona, Ascoli Piceno e Macerata hanno accolto i ricorsi. Tuttavia, la situazione in Umbria ha inizialmente presentato ostacoli: i ricorsi presentati dai cittadini umbri, circa 600 tra il 2021 e il 2022, hanno incontrato resistenze da parte dei tribunali di Perugia e Terni. Nonostante le difficoltà iniziali, la recente sentenza della Cassazione rappresenta un’importante svolta che potrebbe portare all’accoglimento di tutti i ricorsi ancora pendenti nei prossimi mesi.
La Cisl Umbria ha espresso grande soddisfazione per questo risultato, sottolineando l’importanza della perseveranza nelle azioni legali. Secondo il sindacato, la speranza è che i ricorsi vengano trattati rapidamente, sia in primo che in secondo grado, per garantire ai cittadini coinvolti una rapida liquidazione dei rimborsi dovuti. Questa sentenza della Corte di Cassazione rappresenta quindi un passo fondamentale verso il riconoscimento dei diritti dei cittadini colpiti dal sisma e potrebbe costituire un precedente importante per futuri casi simili.
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