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Quante volte avete notato un’offerta per un’auto e vi siete fiondati a capofitto? “Wow, la *** costa solo 20.000 euro, andiamo a farci un giro in concessionario”. Peccato però che, una volta giunti sul posto, il prezzo si sia gonfiato a dismisura e addio promo.
Purtroppo è una prassi comune quella del classico “specchietto per le allodole”, una trappola bella e buona per attirare i consumatori, che devono sottostare ad una serie rigidissime di regole manco fossimo nel “fight club”.
Ma cosa c’è che non torna? Sono tante le stranezze, e purtroppo sono altrettante le case automobilistiche che le praticano. Sia chiaro, non stiamo affatto scoprendo l’acqua calda, ma la nostra vuole essere una sorta di guida per gli automobilisti meno navigati.
Ma partiamo dall’inizio, a cominciare appunto dal prezzo che è la discriminante spesso e volentieri per acquistare una vettura. Oggi un’auto nuova in Italia costa attorno ai 30.000 euro di media, di conseguenza se si nota una vettura in vendita con un bello sconto l’interesse sale.
Peccato però che come detto sopra si tratta spesso e volentieri di offerte fasulle visto che, nella quasi totalità dei casi, oggi come oggi gli sconti sono legati agli incentivi sulla rottamazione, i famosi 3.000 euro in cambio di una Euro 0, 1 o 2 se si acquista una vettura MHEV che rientra in una determinata fascia di emissioni: in poche parole, se non avete una vettura stravecchia in casa, addio promo. In ogni caso, se un’auto di listino sta a 24mila e me la vendi a 21 con la rottamazione, dove sta l’offerta?
Un’altra cosa a cui fare attenzione è il vincolo del finanziamento. Ovviamente le case automobilistiche ci guadagnano di più se pagate la vostra vettura a rate, piuttosto che incassare tutto subito. I colossi dell’automotive non hanno bisogno di liquidità immediata, ma preferiscono ricevere soldi poco alla volta gonfiandoli con gli interessi.
E qui arriviamo ai famosi TAN e TAEG che sono la terza cosa a cui dovrete fare attenzione, e spesso e volentieri arrivano fino all’8/10 per cento, il che significa tassi di interessi vertiginosi.
Attenzione infine al quarto dato che dovrete prendere in considerazione, ovvero, quello solitamente segnato subito dopo la frase “importo totale dovuto”. Si tratta dell’effettiva cifra che andrete a pagare, comprensiva degli interessi ma escluso l’anticipo.
Mettiamo quindi che l’auto X sia in vendita in promo a 15.000 euro invece che 22.000 euro di listino, grazie ai 3.000 euro di incentivo e 1.500 di bonus finanziamento. Serve un anticipo ad esempio di 2.000 euro, e un tot di euro al mese per un lasso di tempo di 36 mesi, e alla fine l’importo da dare è di 20.000 euro: andrete a pagare la vostra vettura alla stessa cifra del listino, come se non fosse praticato alcun sconto invece fortemente pubblicizzato.
Bazzicando molto sulle offerte auto, come ad esempio quella molto interessante per la Jeep Renegade 4xe, abbiamo ormai l’occhio allenato e vi possiamo garantire che sono tantissime le promo di questo tipo, che fra anticipo e interessi vi riportano allo stesso identico prezzo dell’auto senza alcuno sconto.
Come risolvere questa pratica che è al limite della correttezza? Basterebbe un semplice escamotage per evitare questo inghippo, ovvero, non “sgonfiare” troppo il prezzo. Si deve mettere subito in evidenza il costo dell’auto tramite assegno o con finanziamento, specificando anche se è prevista o meno la rottamazione: così si eviterebbe di perdere tempo e il dato che più ci interessa, appunto il prezzo, sarebbe immediato e soprattutto reale.
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