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L’idea di un cosiddetto contributo di solidarietà da parte delle banche a favore delle famiglie e delle imprese, o di un prelievo sugli extra-profitti delle banche, è stata rigettata dall’ABI (Associazione Bancaria Italiana). L’ABI ha motivato la decisione sostenendo che le banche già pagano un’addizionale IRS del 3,5%, oltre all’aliquota ordinaria del 24%.
In sostanza, le banche affermano che potrebbero accettare misure che impattino solo temporaneamente sui tempi di incasso o di pagamento dei crediti e dei debiti fiscali, ma senza effetti retroattivi o patrimoniali. Traduco dal “politichese”: ciò significa che non si tratta di una questione economica o di impatto fiscale, ma semplicemente di accettare o meno un principio di dilazione temporale nei pagamenti e negli incassi.
L’Associazione Bancaria Italiana ha incaricato il Direttore Generale di valutare queste opzioni, ma nulla di più. Questo chiude, di fatto, ogni discussione su un possibile contributo delle banche alla prossima legge di bilancio del 2025.
Le informazioni attuali indicano che non ci sarà alcun contributo da parte delle banche. Anche se l’ABI accettasse di ritardare l’incasso dei crediti fiscali o di anticipare il pagamento dei debiti fiscali, l’effetto sarebbe solo di natura finanziaria, senza impatto sul deficit. Non avrebbe alcun effetto concreto sul bilancio dello Stato, se non di tipo finanziario. Il concetto di “extra-profitti” delle banche resta vago, e la Corte Costituzionale ha già chiarito che qualsiasi tassazione aggiuntiva deve essere giustificata per evitare discriminazioni arbitrarie.
Per essere chiari, quando si parla di effetti esclusivamente finanziari, cosa significa in relazione all’aiuto delle banche alla situazione economica italiana? Significa che, in pratica, le banche non pagheranno un centesimo in più di tasse.
Da anni vi parlo di economia umanistica e, per la mia professione, offro consulenza strategica agli imprenditori. Pertanto, gli imprenditori devono mettersi il cuore in pace: non ci sarà alcun aiuto fiscale da parte del sistema finanziario.
L’economia umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi
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